Videoclip d’Oro 2012 per scavalcare la logica delle agenzie…

di Claudio Consoli

  

A pochi giorni dalla serata conclusiva di questo accattivante e meritevole concorso musicale alla sua prima edizione, serata alla quale Culturalismi parteciperà attivamente, ci premeva scrivere un articolo per parlare dell’evento: cosa meglio di un’intervista al direttore artistico ed ideatore dello stesso?

Ecco a voi, quindi, la piacevole conversazione che ho avuto con Riccardo Geraci a proposito della sua creatura:

C.C.: Innanzitutto Riccardo, parlaci di te, dei tuoi trascorsi artistici e musicali e di come essi ti abbiano suggerito e portato alla creazione di questa manifestazione.

(immagine da http://www.radiowuonz.net/2012/finale-videoclip-doro/)R.G.: Visto che a livello musicale mi occupo di produzione e management per band emergenti, mi sono reso conto, anche confrontandomi con i musicisti da me seguiti, che mancava un festival dedicato al videoclip, soprattutto ad opera di giovani artisti.

C.C.: Hai avuto bisogno di aiuto o hai fatto tutto da solo?

R.G.: Parlando con un mio caro amico, Danny Durantini di “Artisti Eventi”, un progetto-comunità di artisti riunitisi per cercare di scavalcare la logica ed il sistema delle agenzie, ci è venuta appunto l’idea di creare questo contest per videolip musicali, con particolare attenzione per le band emergenti. L’idea è partita quasi per gioco, fra me e lui, ma quando ci siamo messi a stilare una sorta di piano organizzativo, ci siamo in realtà resi conto che tutto ciò di cui avevamo bisogno non era né esoso né difficile da realizzare e cioè, fondamentalmente, un ufficio stampa ed un buon numero di media partner.

C.C.: Spiegaci dunque qual è stato il funzionamento del festival in questa edizione.

R.G.: Molto semplicemente, l’utente/artista visita il nostro sito, si registra nell’area utenti con una User Id e Password ed inserisce il collegamento del videoclip che può essere caricato su youtube, vimeo o dovunque voglia; il resto è fatto dai visitatori che una volta sul nostro sito, previa registrazione per garantire al voto un minimo di serietà, evitando preferenze multiple da parte della stessa persona, esprime il proprio gradimento per ognuno dei videoclip in concorso. Per determinare il vincitore finale poi, si è costituita una giuria tecnica che esprimerà il suo voto in occasione della serata conclusiva, voto che varrà il 50% del punteggio finale con l’altra metà costituita dai voti online.

C.C.: Avete previsto delle categorie in cui suddividere i video o per la premiazione degli stessi?

R.G.: Inizialmente avevamo previsto cinque sezioni: Pop; Rock; Reggae; Hip Hop e Rap ed infine Jazz/Soul/Blues ma non avendo ricevuto abbastanza video in quest’ultima categoria, abbiamo ristretto a quattro le sezioni, con tre videoclip per sezione che accederanno alla finale. Miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior attore/attrice, miglior fotografia, più un premio per categoria, il premio della critica, che terrà conto solo del voto degli addetti ai lavori presenti alla finale ed infine l’ambito riconoscimento al miglior video in assoluto che, grazie a Canale Italia Musica, network nazionale che potete trovare in chiaro sul digitale terrestre, verrà messo in rotazione per un mese con conseguente grande visibilità per una band emergente. All’inizio dell’esperienza “Videoclip d’Oro”, era prevista anche una sezione dedicata a video di artisti famosi, ma dopo non molto ci siamo accorti che il pubblico era molto più interessato a votare i video degli emergenti piuttosto che dei Big e con nostra soddisfazione ci siamo dunque dedicati solo alla sezione Emergenti. Attualmente la fase di votazione online è chiusa e siamo in attesa della serata finale.

C.C.: Da dove proviene la voglia di dare visibilità alla musica proprio nella sua forma abbinata al videoclip?

R.G.: A seguito di alcune ricerche abbiamo con sorpresa scoperto che la nascita del videoclip è stata ad opera di artisti italiani e non all’estero come molti pensano, confondendo la grande diffusione ed il successo dei videoclip dei primi anni ottanta con la loro invenzione. Nel 1959 infatti si comincia a sperimentare in Italia la produzione di filmati a colori d’accompagnamento a canzoni di artisti quali: Peppino Di Capri, Domenico Modugno, Edoardo Vianello e altri, girati da registi RAI come Vito Molinari, Beppe Recchia ed Enzo Trapani; questi filmati vennero realizzati anche per supportare l’invenzione, sempre da parte di un italiano, Pietro Granelli, del Cinebox, una sorta di jukebox dotato di video che venne esportato in America nel 1963 col nome di Colorama! C’è sembrato quindi, oltre che interessante anche doveroso organizzare un premio annuale per il miglior videoclip emergente proprio nel paese dove questa forma di espressione è nata.

C.C.: Hai avuto qualche motivo particolare che ti ha convinto che la tua idea potesse essere interessante e vincente?  

R.G.: Vedi, la mia principale attività artistica è quella di cabarettista, proprio il fatto che questa idea sia venuta a me, dovrebbe, a mio avviso, far riflettere sulla situazione della scena musicale indipendente in Italia: secondo il mio modesto parere, chi fa musica in Italia, non ha una visione abbastanza ampia dell’orizzonte sullo sfondo della scena o, semplicemente, ignora i meccanismi alla base dell’organizzazione, produzione e distribuzione del proprio lavoro, quindi spesso si sprecano opportunità o ci si perde nei meandri della solita cricca di nomi noti a livello di organizzazione e produzione di eventi: per passare in video su MTV bisogna pagare, altrettanto su Radio Italia, quindi perché non sfruttare le grandi potenzialità offerte dai nuovi media quali Internet? La partecipazione al nostro festival è stata e nella nostra volontà rimarrà invece gratuita, fatto che ha sorpreso tutte le band e gli artisti che ci hanno contattato con ovvio seguito di entusiasmo a riguardo.

C.C.: C’è quindi stata una forte impronta di organizzazione “dal basso”, cercando di coinvolgere i partecipanti e di bypassare i soliti canali, giusto?

R.G.: Esattamente! Dal prossimo anno infatti, vorremmo che il “Videoclip d’Oro” diventasse una sorta di progetto autogestito, un evento in cui le band e gli artisti stessi siano attori e protagonisti della presentazione dei progetti sul web mettendo a loro disposizione, da parte nostra, un adeguato premio finale ed una piattaforma multimediale web che permetta, tramite un pannello di controllo, di presentare il videoclip e gestire i contatti con uffici stampa, fan e visitatori votanti, sempre all’interno del sito ufficiale del concorso.

C.C.: Hai avuto contatti e, se sì di che tipo, con organizzatori o rappresentanti di eventi più “istituzionali” che si sono incuriositi al tuo progetto?

R.G.: In effetti ho avuto molti contatti, tra i quali non vorrei citare, ma cito Castrocaro, nei quali, essendo io effettivamente un Carneade nel panorama musicale di un certo livello, mi è stato chiesto quale fosse stato l’impulso che aveva spinto un cabarettista a tuffarsi in questa impresa. La mia risposta è stata semplicemente: la passione per la musica! Questo aspetto si sta definitivamente perdendo nell’ambiente, schiacciato dalla logica del profitto, dove anche band alle prime uscite o produzioni, ragionano già in termini di successo e mercato.

C.C.: Ambizione che poi, purtroppo, si scontra con una scena italiana piuttosto avara di opportunità e soprattutto di visibilità che non sia televisiva e legata a talent show o reality di sorta…

R.G.: Esattamente! La triste realtà è infatti quella in cui è possibile e frequente vedere nel nostro paese concerti, serate o mini-tour di band emergenti straniere, mentre all’estero i gruppi italiani di pari notorietà non hanno praticamente mercato, se si eccettua, per la mia piccola esperienza, qualche occasione in Svizzera o in Inghilterra, opportunità però spesso legate a conoscenze personali degli artisti e non ad un reale interesse di promotori o organizzatori stranieri. Questo è stato un altro motivo che ci ha spinto a puntare sulla diffusione via internet del festival, pur avendo avuto la possibilità, seppur molto costosa, di un passaggio televisivo.

C.C.: Quali sono stati i riscontri ottenuti in questa vostra prima edizione?

R.G.: In circa tre mesi abbiamo avuto più di centomila visualizzazioni, siamo stati contattati anche dal Bangladesh, da parte di un produttore di quel paese che opera in Italia, che ci ha chiesto informazioni su alcune band; questo solo per sottolineare le possibilità che un progetto come il “Videoclip d’Oro” può offrire ai partecipanti. Considerato che, al giorno d’oggi, il consueto cammino grazie al quale una band emergente poteva arrivare alla notorietà, costituito da gavetta e tante serate in giro per locali e circoli, nei quali poi il talent scout di turno ti notava dandoti una chance, è stato cancellato dal sistema dei Talent Show o dei Reality, riteniamo che la forma in cui il nostro festival è organizzato sia estremamente democratica ed aperta a tutti ma con un occhio anche alla qualità in quanto, se è vero che internet garantisce il sogno di essere eroi per un giorno a tutti, al contempo ha sovraccaricato di contenuti i suoi utenti: chiunque abbia una chitarra ed un mixer, a prescindere dalla propria bravura, può infatti caricare un video o una canzone su qualsiasi social-media.

C.C.: Per concludere la nostra intervista volevo chiederti una tua considerazione finale e di ricordarci data, location ed orario della serata finale del “Videoclip d’Oro”.

R.G.: Vorrei chiudere con la maggiore soddisfazione che questa esperienza mi ha regalato: senza fare un minimo di pubblicità o promozione(immagine da http://www.caffeletterarioroma.it/home.htm) all’evento, lanciandolo semplicemente online abbiamo avuto un riscontro grandissimo da parte degli utenti che posso dire con orgoglio hanno premiato la formula del “Videoclip d’Oro”, affermazione corroborata dai numeri del sito e dai feedback da me ricevuti tramite gli ascoltatori di “Radio Wuonz”, un altro progetto a cui tengo molto: una web radio fatta direttamente da artisti e non da professionisti o appassionati della comunicazione radiofonica. Infine la serata finale si terrà al Caffè Letterario, noto locale sito in Via Ostiense 83-95 a Roma, la serata del 2 maggio prossimo. L’evento finale vero e proprio avrà luogo fra le 21 e le 23 circa, con ingresso gratuito, la presenza di tutti i finalisti e gli addetti ai lavori componenti la giuria, con la possibilità quindi, anche per il pubblico, di venire a contatto con registi, produttori e giornalisti dell’ambito musicale e non; per chi volesse poi, dalle 19 è possibile cominciare ad accedere al locale per un aperitivo gestito dal Caffè Letterario stesso e che per precisione e correttezza informo non essere gratuito ma alla carta.

C.C.: Ok Riccardo, grazie per la chiacchierata, complimenti ed i migliori auspici per questa tua pregevole iniziativa! Arrivederci a presto, magari per parlare di “Radio Wuonz”.

R.G.: Molto volentieri! Grazie a voi di Culturalismi per l’amicizia e l’attenzione dimostrata.

 

Link utili:

http://videoclipdoro.it/ 

http://www.artistieventi.it/ 

http://www.radiowuonz.net/ 

http://www.caffeletterarioroma.it/ 

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked (required)

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>