di Francesco Bordi
Per chi di noi vive nell’area centrale dello Stivale e, ancor di più, per chi vive a Roma, la fiera di “Più Libri Più Liberi” è da sempre la nostra fiera libraria. Per molti anni abbiamo percepito solamente la realtà di Torino come salone librario, poi gradualmente nel tempo sono cominciate a sorgere altre “piccole e medie” realtà come ad esempio Pisa, Milano, Napoli e proprio Roma. L’edizione appena conclusasi è stata la quindicesima: quindici anni in cui l’editoria ha subito cambiamenti a più livelli. Sono comparsi gli e-books, sono cambiati strutturalmente alcuni assetti editoriali, si è fatto prepotentemente avanti il settore dei testi per i giovanissimi così come quello del fumetto d’autore (il fenomeno Harry Potter da un lato ed i vari Gipi, ZeroCalcare e soci dall’altro hanno portato un indotto forse inipotizzabile agli inizi). Ora… Io ed i miei colleghi di Culturalismi abbiamo seguito la NOSTRA FIERA da sempre, con entusiasmo, euforia ma anche con obiettività e necessità di trattare la materia con i dovuti strumenti del caso. Bene, non è possibile che gli ultimi anni di fiera romana debbano evidenziare gli stessi limiti.
Più libri Più liberi è una fiera che arrivata alla sua quindicesima edizione non sa ancora chi è. Vuole essere una mostra mercato, un appuntamento professionale, un invito alla lettura e ancora una struttura con velleità internazionali. Bisogna saper scegliere chi si vuole essere.
Cara Fiera, dopo tanti anni mi permetto di darti del tu e quindi:
– Se vuoi essere una mostra mercato, credo che dovresti abbassare l’affitto agli standisti in modo tale che ogni editore possa applicare almeno il 20% di sconto in fiera (non tutti gli editori sono in grado di applicarlo). Suppongo che gli sponsors e le dinamiche per rientrare delle cifre decurtate esistono e quindi ci si può arrivare. Se pensi che sia un discorso troppo semplicistico e non se ne può nemmeno parlare, SONO TUTTE STORIE.
– Se vuoi essere un appuntamento professionale devi pubblicizzare meglio le tue conferenze. Molti degli appuntamenti che hai proposto quest’anno rivestivano un certo interesse, ma strutturalmente la fiera porta ad una stragrande visibilità su gli stands. L’utilizzo di banchetti informativi specifici (non generici) o di altoparlanti che tengano costantemente informati su le conferenze, sarebbe più che utile. Non si può fare per motivi “logistici”? SONO TUTTE STORIE
– Se ti proponi come roccaforte della lettura con relativa funzione sociale di stimolare la fruizione dei libri a tutte le età ed a tutti i livelli, allora devi abbassare il prezzo del biglietto rendendolo più popolare facendo in modo che aumenti il potenziale pubblico all’ingresso. Potenziare poi la comunicazione su ospiti e personalità nazional-popolari presenti in fiera che facciano da traino non credo che sarebbe complesso. In tal senso anche quest’anno gli appuntamenti pre-fiera nelle biblioteche e nelle altre strutture preposte, sono stati scarsamente veicolati. Tuttavia coinvolgendo maggiormente le istituzioni si ovvierebbe al lieve diminuzione del biglietto a fronte della quale si avrebbe di certo un numero maggiore di pubblico. Infattibile? SONO TUTTE STORIE.
– Vuoi essere una fiera dal respiro anche internazionale? Allora bisogna aumentare gli ospiti internazionali, occorre avere una maggiore presenza di editori stranieri nella struttura oltre i soliti Vaticano (2 editori), Germania (1 editore), San Marino (1 editore) e Svizzera (3 editori). Magari, anche in questo caso, potresti coinvolgere degli sponsors internazionali. A quel punto potresti pensare anche di dare più spazio alla right-room che avevi provato a lanciare nelle ultimissime edizioni passate e discutervi le trattative dei diritti degli autori: italiani in uscita ed di altre Paesi in entrata. Che bella realtà che sarebbe! Burocraticamente infattibile? SONO TUTTE STORIE.
La quindicesima Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria ha avuto lo slogan SONO TUTTE STORIE. Ecco, credo che le uniche storie relative alla fiera di Roma, la nostra fiera per chi come me a Roma ci abita, sono quelle che vogliamo leggere perché l’espressione “SONO TUTTE STORIE” oggi spesso le releghiamo ad ipotetiche scuse per non migliorarsi.
Voci di corridoio sosterrebbero che prossimamente la fiera verrà spostata presso la “Nuvola”, il nuovo centro congressi dell’E.U.R. di Roma. Non so se si tratti di notizie attendibili, ma spero che se questo accadrà, sarà davvero un nuovo stimolo a rilanciarsi più in alto, perché stare su le vette lì in alto, fra le altre nuvole, beh la fiera libraria di Roma se lo meriterebbe e, in potenza, ha tutte le carte per arrivarci.
Buona lettura, sempre! E comunque GRAZIE perché al di là di tutto ogni anno e bello rivederti, cara Fiera. Se negli ultimi anni ti parlo (ed in molti ti parliamo) così è solamente perché ti vogliamo davvero bene!
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