Sui luoghi non comuni di Linda Maltese e degli altri precari.

di Francesco Bordi

Linda Maltese © tutti i diritti riservati  Da quando faccio questo lavoro, occupandomi di manifestazioni artistiche, di scrittori, di movimenti culturali portati avanti da donne e uomini validissimi, persone in grado di avere una grandiosa visione d’insieme ma che spesso non hanno i mezzi per costruire tutto l’apparato che magnificamente si erige nei loro progetti già ben saldo e strutturato, sono spesso vittima di sentimenti contrastanti. Da un lato mi sento entusiasta nel trovarmi a gestire e mettere in contatto così tante realtà culturali attraverso le varie discipline e le varie nazioni di cui ci occupiamo come Culturalismi, dall’altro lato il verificare che talentuosi, professionisti o anche grandi appassionati che devono ancora affinare le loro tecniche non abbiano modo di sviluppare le loro potenzialità per mancanza di fondi, per l’assenza di uno stato degno di tale denominazione oppure ancora a causa dei numerosi “tagli” che il buon Riccardo Iacona ci rammentava domenica scorsa nel suo “Presa Diretta”, ecco… in questi casi sono preda di un certo malessere che genera una serie di pensieri che non aiutano ad andare avanti serenamente. I luoghi comuni sui “giovani” precari (le generazioni vanno avanti e crescono, quindi i precari cominciano a non essere più tanto “giovani”), umiliano gratuitamente tutto quell’esercito di persone che davvero si ingegna e si adopera quotidianamente per provvedere alla propria sussistenza cercando di non abbandonare tutto ciò che ama ed a cui si dedica da una vita.

Vediamo ad esempio i luoghi comuni di Linda Maltese, pittrice. I suoi “luoghi” sono: l’università dove studia per diventare un’infermieraLinda Maltese © tutti i diritti riservati  professionale pediatrica (non paga della sua specializzione in arteterapia successiva alla conclusione del suo ciclo di studi accademici in pittura), un ristorante dove lavora nel fine settimana come ausilio al proprio mantenimento e la sua casa in cui utilizza numerose tele, cartoncini ed altro tipo di supporti per realizzare le sue produzioni artistiche orientate principalmente al mondo dell’infanzia. Altri “luoghi comuni” relativi a Linda sono gli spazi espositivi che a volte la pittrice riesce ad ottenere in modo tale da mostrare al pubblico i risultati del suo estro che, come quello di molti altri suoi colleghi, deve sgomitare per farsi largo nelle priorità della sua vita. Vediamo traccia di quei luoghi comuni tanto chiamati indecorosamente in causa dai politici di rilievo di entrambi gli schieramenti? Colgo a tal proposito l’occasione per “ringraziare” i molti sostenitori della teoria dei “Bamboccioni” esternata dal defunto ex-ministro dell’Economia Padoa-Schioppa, per ringraziare altresì l’ex-ministro della Pubblica Istruzione Brunetta ed il suo slogan provocatorio riassumibile in “fuori da casa a 18 anni per legge” e ringrazio ancora il recentissimo intervento del viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Michel Martone, secondo il quale “se a 28 anni non sei ancora laureato, sei uno sfigato”. Luoghi comuni… Comuni… Come il Comune di Marsala da cui Linda se ne è andata coraggiosamente all’età di 19 anni per stabilirsi presso il Comune di Roma alla ricerca della sua strada professionale.  

Linda Maltese © tutti i diritti riservati In questi anni la pittrice siciliana va affinando gradualmente la sua tecnica, tra un esame all’Università ed un lungo weekend lavorativo al ristorante. La sua attenzione artistica si rivolge essenzialmente in due direzioni: l’illustrazione, per lo più in acquarello e tempera, destinata al pubblico dei piccoli, molto spesso con funzione educativa, e la pittura in acrilico su grandi tele dai soggetti introspettivi più idonei all’attività espositiva.

Nella prima area si nota quanta attenzione e quanto amore Linda rivolga al pubblico dell’infanzia. Favole, brevi racconti illustrati e tavole dipinte in cui il disegno occupa la maggior parte dello spazio e la sezione scritta si limita a poche righe che possano correlare il messaggio visivo per i più piccoli. La funzione educativa di quest’aspetto della produzione Maltese raggiunge la parte più alta nella storia di “Gigette”. Si tratta del racconto di una bambina che ha problemi con l’igiene dentale, nonché dedita al consumo di ogni tipo di dolce, che Linda attraverso delle graziose immagini evocative, le allegorie ed una garbata “morale” della favola riesce a trasformare in una simpatica ex-svogliata di dentifricio e spazzolino! L’intera concezione del progetto è stata realizzata su un supporto CD in cui “Gigette” viene letta dalla stessa autrice . Tale progetto attualmente sta per essere presentato presso alcuni dottori in odontoiatria della Capitale.

Per quanto concerne la produzione dei quadri da esporre, la pittrice siciliana ha una tematica ben definita. I soggetti che propone sono principalmente figureLinda Maltese © tutti i diritti riservati femminili. Utilizziamo l’espressione figure perché spesso la femminilità nei dipinti ci viene rappresentata attraverso le curve della donna, ma non compiono molti dettagli. L’espressione appena accennata di queste delicate creature è spesso accigliata quasi alla ricerca di un orgoglio dentro sé: una sorta di riscatto esistenziale che se la vita non ha ancora concesso dovrà essere ottenuto guardando all’interno della parte più intima del proprio ego femminile. L’uso del colore è di estrema importanza perché questi contorni di donna vengono investiti della gradazione di una tinta principale che nelle sue sfumature, coadiuvata dalle espressioni accennate dei visi, riesce a presentarci il carattere della protagonista della tela. A volte in alcune pitture il colore scelto è più intenso e corposo sullo sfondo, mentre in altri casi è la donna ad essere più netta nel suo pigmento e le sfumature più chiare sono relegate al fondo. Questa scelta artistica sembra quasi indicare le differenti fasi in cui la donna (o le donne) di riferimento si sente più o meno forte e centrata su sé stessa rispetto alla vita di cui è parte.

Linda sarà protagonista di un’esposizione dal titolo “I giardini dei sentieri che si dividono” presso la “Cantina Castrocielo” di Roma in Viale degli Astri, 35. www.cantinacastrocielo.it

Linda Maltese © tutti i diritti riservati Questo è lo scorcio di una giovane precaria che fa della sua arte e delle sue scelte la forza che la spinge ad andare avanti. Come Linda ci sono tantissime giovani donne e tantissimi giovani uomini che conducono un’esistenza di sforzi e piena di impegni mirati a portare ed effetto la propria scelta. Culturalismi cercherà nel corso della prorpia attività di portare questi ragazzi alla vostra attenzione in modo tale di fornire uno strumento in più a questi “Bamboccioni”, “Mammoni”, “Sfigati” e tutta quella serie di aggettivi con cui i nostri politici li definiscono e ci definiscono regalandoci così un “aiuto” in più per credere nelle nostre scelte.

Come ho scritto domenica scorsa sulla spazio virtuale del social network di “Presa Diretta” condotto dal buon Riccardo Iacona, mi ripeto in questa sede: tagliate pure quanto volete, tanto noi andiamo avanti lo stesso!

Per maggiori informazioni sull’autrice è possibile scrivere all’indirizzo di posta elettronica: francesco.bordi@culturalismi.com

Per ulteriori info su alcune delle passate esposizioni si possono consultare i seguenti link:

https://www.culturalismi.com/culturalismi/dal-caffe-alla-cultura/una-rossa-media-davanti-ad-una-tela-che-trasuda-stati-danimo-femminili.-e-possibile-al-fairy-si.html 

https://www.culturalismi.com/culturalismi/suggestions/fairy-tales.html

 Per info sulla location della prossima mostra di Linda Maltese: www.cantinacastrocielo.it

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