di Ornella Rota
ROMA. Due carrellate musicali con struttura molto simile raccontano le evoluzioni più recenti degli scambi culturali fra l’Italia e la Francia, che non soltanto sono centenari ma – quel che più conta – appaiono in continua crescita sia per la presenza di giovani che per la partecipazione del pubblico. Da aprile a giugno la Francia sarà protagonista in quaranta città italiane, da settembre a dicembre lo sarà l’Italia nelle principali località francesi: in questo duplice, grandioso e speculare spazio sfileranno tutti i generi musicali dei nostri rispettivi paesi e ci sarà anche un momento intitolato al Nuovo Cinema Francese. Delle non poche iniziative che in Europa testimoniano di peculiari legami culturali fra nazioni, nessuna ha tuttavia la complessità e la completezza di questa.
“Suona francese”, giunto alla sesta edizione, comprende circa 150 i concerti _ più la sessantina in programma nei Conservatori, e le conferenze, i seminari _ con almeno 200 artisti impegnati. Dai linguaggi elettronici di Zombie Zombie e Woodkid alla musica di ricerca di Olivier Latry, Shanti di JL Eloy e Le Noir de l’Etoile. Dal jazz sperimentale dei Papanos al pop/rock alternativo dei Watcha Clan. Dalla serata/tributo a Léo Ferré al concerto per la Festa della musica, il 21 giugno a Roma, in piazza Farnese, su un palco ecosostenibile, alimentato da energia innovabile. Gran finale, a Firenze, la prima settimana di luglio, con il Festival au désert/ presenze d’Africa: tra gli altri, il polistrumentista Aziz Sahmaoui, il cantautore “world” Piers Faccini e il balafonista Lansiné Kouyate. Parallela al vero e proprio scambio culturale, la formazione pedagogica è da sempre tratto caratterizzante sia di “Suona francese” che di “Suona italiano”: di entrambe le rassegne, una ragione d’essere è infatti incentivare progetti condivisi nei contenuti, specialmente realizzati da organici musicali misti. L’edizione 2013 presenterà un susseguirsi di serate (fra cui l’omaggio a Francis Poulenc nel 50esimo anniversario della morte) approntate in collaborazione fra i principali Conservatori italiani e le principali accademie musicali francesi.
“Suona Italiano” _ terza edizione, anteprima a metà luglio al Teatro “La Villette” a Parigi con uno spettacolo di musica pugliese, jazz e d’autore _ prevede un centinaio di appuntamenti nella capitale e su tutto il territorio nazionale. Forse il cartellone è meno ricco rispetto al passato, le difficoltà economiche mordono più da noi che in Francia. Ma il fare musica insieme, il progettare musica insieme, è rimasto punto ben fermo per i Conservatori dei nostri due Paesi (Milano e Parigi ad esempio si occuperanno di quella contemporanea, Lione e Bologna di quella elettronica, e così via). Fra gli appuntamenti già certi ci sono un festival Verdi a Lione in ottobre, alcuni concerti di musica antica italiana a Strasburgo in novembre, una serata con Renzo Piano e Pierre Boulez i quali parleranno di Luciano Berio a Parigi in dicembre.
Dal 16 aprile all’11 maggio invece, a Roma, Palermo, Bologna, Torino e Milano la breve rassegna “Rendez-vous, Nuovo cinema francese” inviterà protagonisti del livello di Anouk Aimée, Solveig Anspach, Costa-Gavras, Pierre Coulibeuf, François Ozon e si svolgerà distinta in settori. Racconterà di tempi moderni con film come “Le capital” del grande Costa Gavras; di una certa idea della Francia con lavori quali “Journal de France” di Raymond Depardon e Claudine Nougaret; di donne del passato ed eroine moderne tra cui Camille Claudel impersonata da Juliette Binoche; di fughe di cinema che per esempio Antoine Barraud evoca con il suo “Les gouffres” metafora del processo creativo attraverso le enormi voragini di un altipiano; e ancora di amore tragico, comico o onorico; e di infanzia dimenticata, cercata, ripercorsa, sognata.
Per ulteriori info sulla rassegna: http://institutfrancais-italia.com/it/node/1240/
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