di Ilaria Drago
Perché è importante questo progetto? Dopo tanti anni di insegnamento in campo artistico ho avuto modo di conoscere vari ragazzi e ragazze, tante donne e tanti uomini che mi hanno permesso di imparare ad ascoltare. Come diceva Simone Weil “è un inferno, ma in questo inferno, a volte, basta un sorriso”! Ho capito che la base più alta di un insegnamento – oltre alla doverosa grande professionalità – è quella di sapere ascoltare per potere scoprire la materia che già c’è dentro ognuno e ognuna. Il compito è quello di ripulire e basta, come uno scultore che dal marmo fa emergere un’opera che era già tutta dentro! Molti che ho incontrato arrivavano da esperienze traumatiche: “tu non vali nulla!” e onestamente non capisco questa necessità d’offesa, questo orgoglio personale che si fonda sul mettere sotto l’altro! Sembra un mondo, un sistema impaurito che deve urlare per farsi sentire, che sembra avere paura di perdere qualcosa se non pesta i piedi!
Io no! Io non appartengo e non voglio appartenere a questa categoria di violenza!
Per questo nasce il progetto TSR: Teatro Sensibile di Riconnessione. Ho scoperto e pratico una modalità di insegnamento senza offesa, senza violenza, senza insulti e ansia solo con grande determinazione e rispetto. Per offrire quindi una formazione di alto livello professionale, ma con le modalità proprie del rispetto umano! Offrire un percorso di formazione che permetta agli stessi artisti sia di portare in luce tutte le proprie risorse e tutta la loro creatività, ma anche gli permetta di coltivare a loro volta l’attenzione, la presenza, il rispetto.
Perché Eppela?Perché noi vorremmo dare l’opportunità a ragazze e ragazzi di partecipare al progetto senza essere selezionati economicamente; ovvero vorremmo che questa possibilità fosse data a tutti in un momento in cui l’economia sembra sottolineare nei fatti la regola di chi ha diritto e chi no, di chi è primo e chi è ultimo.
Più riusciremo ad incrementare il nostro fondo più riusciremo ad abbassare l’onere che questi ragazzi e queste ragazze si trovano a dovere sostenere per fare fronte a tutte le spese che comporta questo progetto. Abbiamo già offerto una borsa di studio ad un corsista, ma di più non possiamo fare perché abbiamo il dovere della correttezza nei confronti di chi crede nel progetto e offrirà il proprio lavoro come guida del gruppo. Sentiamo forte però anche il dovere morale di non chiudere le porte a chi desidera partecipare, ma non ha i mezzi per poterlo fare.
Non so se già conoscete Eppela, in pratica su questa piattaforma online, viene illustrato il progetto e il perché della richiesta di raccolta fondi – crowdfunding -(c’è anche un video esplicativo).
Ci sono 40 giorni a disposizione per ottenere il finanziamento richiesto. Nel nostro caso la scadenza è il 10 Agosto.
I finanziatori sono gente comune che decide di sostenere il progetto facendo una
donazione.
Ad ogni importo delle donazioni corrisponde una ricompensa che mettiamo noi a
disposizione.
Ma come fare una donazione?
La donazione si fa direttamente sul sito di EPPELA al link: http://www.eppela.com/ita/projects/461/tsrteatro-sensibile-di-riconnessione tramite registrazione (necessaria per ottenere le “ricompense”) e carta di credito.
Se allo scadere dei 40 giorni si è raggiunta o superata la cifra richiesta otteniamo il finanziamento, in caso contrario le donazioni verranno restituite (o meglio detto più tecnicamente non verranno prelevati soldi dalle carte di credito).
L’aiuto che vi chiediamo è di contribuire anche in modo minimale (le donazioni partono da due euro) per aiutarci a non escludere nessuno! Inoltre se volete potete spargere la voce tra amici e conoscenti, o condividere i link sulla vostra pagina Facebook.
Non esitate a contattarci se necessitate di ulteriori chiarimenti o siete interessati al progetto!
Voi ci potete aiutare a non escludere nessuno. Grazie!
Il progetto: TSR_Teatro Sensibile di Riconnessione è un progetto di formazione per professionisti dello spettacolo dal vivo, compresi critici, scrittori, poeti ed è rivolto a tutti coloro che desiderano sviluppare la propria creatività in un ambito di studio che preveda oltre ad un intenso lavoro sulle pratiche proprie della scena – improvvisazione, vocalità, discipline di movimento, musica, scrittura.. – anche quello di un profondo lavoro personale e sull’essere umano in senso più ampio, orientato allo sviluppo della propria consapevolezza.
“Fare del pensiero un’azione!” Simone Weil
Grazie alla suggestione di queste parole di una delle più alte pensatrici del ‘900, la filosofa militante Simone Weil, si concretizza il nostro progetto di formazione, con la certezza che coltivare cultura sia uno dei passi necessari per sostenere una società che tutti pensano persa, ma che noi sentiamo semplicemente in mutazione. Proprio dalla terra, dalla polvere, dalla strada e nel presente avviene la rinascita!
Il TSR nasce dall’urgenza di ristabilire non solo una connessione fra ciò che si fa e il fine per cui lo si compie, ma anche per ristabilire una rete fra artisti e pubblico, artisti e critici, artisti e tessuto sociale, artisti e alchimie della vita, artisti e natura. Attraverso la rete di relazioni che stabiliamo ogni giorno possiamo scoprire parti della nostra storia, fare affiorare ricordi, riconnetterci alle nostre emozioni o rintracciare memorie antiche. Si tratta di frammenti di questi nostri viaggi umani che si possono tradurre in un’opera d’arte: allora, in questo caso, a chi guarda dentro questo mosaico sarà restituito un pezzo di cammino e attraverso la verità dell’artista potrà visitare parti di sé, senza paura.
T come Teatro: perché è questa la forma che scegliamo di praticare come possibile via di conoscenza e perché crediamo nella sua origine rituale, nella sua forza catartica, nella magia scenica capace di prendere per mano il pubblico e portarlo con sé a scoprire sé, in un rapporto vivo, attivo, partecipativo e non passivo. Teatro che crei socialità, che faccia scendere le persone per strada a farle incontrare, che possa restituire senso critico. Teatro come piattaforma di lancio per quella nuova astronave umana capace di superare i limiti delle false credenze e proiettarsi con gioia nella vita. Il teatro di Ilaria Drago si muove su queste che riteniamo essere alcune delle sue principali linee di forza insieme al grande studio tecnico e alla compenetrazione dei linguaggi scenici dove corpo, voce, drammaturgia, musica, luci sono espressione di un’unica parola poetica.
“S” come Sensibile: perché la pratica dell’apertura sensibile a ciò che ci circonda, alla percezione, all’attenzione, alla relazione con l’altro, alle emozioni di ognuno, è parte fondamentale di un progetto artistico. Una progetto diverso rispetto a una logica che si fonda sugli ideali della forza, della competizione, dell’ansia da prestazione e impongono sfruttano al peggio i corpi costruendoli come fossero macchine da guerra o merce di scambio, anziché il luogo della propria storia. Un luogo pieno di dignità, un archivio di memorie. Noi vogliamo ripartire da quelle semplici ma profonde regole di rispetto per sé e l’altro superando i pregiudizi. Sensibile infine perché il progetto nasce anche grazie all’incontro con la danza sensibile® creata dal danzatore coreografo Claude Coldy e dagli osteopati francesi Jean Louis e Mary Dupuy e questa sarà la pratica di movimento che adotteremo come uno dei fili conduttori del progetto.
“R” come Riconnessione: perché ciò che siamo oggi è frutto di ciò che qualcun’altro ha coltivato per noi e prima di noi. Perché la parola condivisione è una parola che ci è cara e che riesce a strappare via solitudine e separazione quando esse non sono più il luogo intimo dove comprendere le cose,maturarle e farle crescere, ma divengono spazio di paura e paralisi creativa. Riconnettersi alle proprie radici per potere poggiare i piedi sul terreno della nostra vita, ma anche riconnettersi a tutto ciò che si intuisce, si percepisce e conosce con altri sensi. Riconnettersi con la natura sentendola finalmente non come luogo da dominare, ma come parte di sé, come una maestra, come guida. La pratica che utilizzeremo ci permetterà di esplorare luoghi profondi di se stessi e di riconciliarsi con quelle parti che spesso vengono taciute, o “spostate”.
Parte fondamentale del TSR è quella chiamata viandanza/conformità dello sguardo all’abitare poetico curata dal giornalista Antonio Cipriani e legata alla sua testata web Padpad Revolution. Cipriani infatti si occuperà di gestire il gruppo facendolo entrare nel tessuto sociale di ogni postazione dove il TSR si muoverà. Il LabCamp porterà artisti per strada a confrontarsi con i luoghi e le persone per scoprirne storie e memorie che potranno poi essere utilizzate per la scena.
Tutto il lavoro del TSR sarà seguito passo passo dalla testata giornalistica web PadPad Revolution che ne pubblicherà di volta in volta testimonianze, diari, relazioni, suggestioni. In queste pagine il pubblico potrà seguire tutto il lavoro del gruppo e interagire ponendo domande e offrendo il proprio punto di vista.
Ad accompagnare questo intenso lavoro le cui materie di approfondimento saranno, teatro, vocalità, viandanze, danza sensibile®, anatomia esperienziale, scrittura, poesia, riprogrammazione esperienziale sistemica, saranno: Ilaria Drago, Marco Guidi, Antonio Cipriani, Armando Punzo, Marcello Sambati, Giuliana Strauss, Elisa Barucchieri.
LINKS:
Sito della compagnia Ilaria Drago: www.ilariadrago.it
Per avere tutte le informazioni sul progetto potete inviare una mail a info@ilariadrago.it. Potete inoltre avere informazioni su tutto il lavoro della Compagnia Ilaria Drago visitando il sito www.ilariadrago.it.
Le pagine Facebook di Ilaria Drago, fondatrice della Compagnia: https://www.facebook.com/ilaria.drago.5
e del compositore Marco Guidi, suo collaboratore: https://www.facebook.com/marco.guidi.946.
Questa è invece la pagina del Teatro Magazzini della Lupa che ospiterà la compagnia: https://www.facebook.com/teatro.magazzinidellalupa.
Per conoscere maggiormente il funzionamento del crowdfunding di Eppela in relazione al nostro progetto: http://www.eppela.com/ita/projects/461/tsrteatro-sensibile-di-riconnessione
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