di Silvia Marinucci
Riforma sì, riforma no. Gli studenti italiani salgono sui tetti. In un periodo in cui il diritto allo studio sembra essere diventato un privilegio per pochi eletti, si ri-accendono gli animi, le lotte di classe e le “libere manifestazioni”. Qualcosa sta cambiando… Quanto sia importante l’istruzione per il bene e la crescita di un Paese è inutile dirlo. Innumerevoli gli spunti di riflessione. Tra un cinepanettone e una commedia romantica, il dicembre cinematografico italiano si arricchisce di pellicole “speciali” come quella di Lee Daniels. Il titolo è “Precious”, vincitore di due Oscar e giunto in Italia troppo tardi, dopo un anno dall’uscita statunitense grazie al coraggio della Fandango. La storia, già raccontata da Sapphire nelle pagine di ‘Push – La storia di Precious Jones’, porta in scena le drammatiche vicende di un’adolescente di colore obesa e analfabeta: maltrattata e odiata da sua madre e violentata da suo padre. La scuola per Precious, come per molti ragazzi della sua stessa età, è l’unica via di fuga da una realtà famigliare amara e dolorosa. Anche se l’istruzione e la cultura “non danno da mangiare”, la scoperta della scrittura e della lettura sono per Precious un vero e proprio miracolo di vita. Daniels non dà giudizi, non commenta, ma racconta. Le parole di Sapphire prendono vita sul grande schermo. Il “miracolo” è multiplo. Portato in scena da un’attrice (Gabourey Sidibe) alla prima esperienza sul grande schermo (scelta tra migliaia di ragazzine), il film regala un “prezioso” spunto di riflessione in un momento in cui la cultura cerca di strappare attenzione ad una società logora e affamata. Lo sguardo e il corpo di Gabourey non hanno bisogno di didascalie, il linguaggio volgare e sgrammaticato è una prova tangibile del disagio, della povertà e dell’indifferenza. Dalla realtà all’immaginazione: i sogni aiutano la protagonista, nutrono la sua anima e le danno una forte spinta per andare avanti. La soluzione o il lieto fine non è certo, ma una luce si accende. Dopo essere stata apprezzata e allo stesso “eccessivamente” criticata in Patria (per un forma di razzismo al contrario), la pellicola di Daniels arriva sul grande schermo in un momento di forti cambiamenti: negli States arriva il primo Presidente afroamericano e nel resto del mondo si cerca disperatamente una via di fuga. Il cambiamento è in atto. Pochi sorrisi, groppo sullo stomaco e amare considerazioni. “Precious” stimola la coscienza e scuote gli animi.
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