dal sito della Galleria Doozo (http://www.doozo.it/galleria.html)
Inaugurazione: 11 Novembre 2010 ore 19.00. Fino al 26 febbraio 2011.
Orari galleria: mart-sab 11.00 – 22.00.
La mostra Polaroid presso la Galleria Doozo celebra la vittoria di un progetto considerato impossibile: il ritorno in commercio dei film pack della fotocamera che ha rivoluzionato il modo di fotografare e il concetto stesso di fotografia, che ha ispirato generazioni di artisti creando un’estetica nuova e irripetibile.
In mostra alla Galleria Doozo opere che attraversano cinque decadi della storia della fotografia.
Le Polaroids di Andy Warhol (1928-1987), capolavori che rappresentano un corpus eccezionale e relativamente sconosciuto della sua carriera artistica, quelle di Mario Schifano (1934-1998) attimi di furore creativo ed energia dionisiaca. Le opere di Carlo Mollino (1905-1973) rendono accessibili spazi e momenti di privacy, mentre quelle di Yasumasa Morimura (n. 1951) sono contaminazioni iconografiche tra l’Oriente e l’Occidente contemporanei, ibridi della massificazione globale. Infine, le Polaroids di Nobuyoshi Araki (n.1940), tra i fotografi giapponesi più acclamati, il ribelle che ha scandalizzato un intero sistema con la sua estetica erotica e sofisticata. Polaroid esalta l’immediata soddisfazione intellettuale e fisica che offre questa icona degli anni ’60, quella complicità che si instaura tra chi guarda e chi è guardato.
La storia della Polaroid è legata a Edwin Land (1909-1991) inventore e imprenditore conosciuto per aver brevettato i filtri polarizzanti, fondatore nel 1937 della Polaroid Corporation. Negli anni ’40 immette nel mercato la prima fotocamera monocromatica a sviluppo immediato e trent’anni dopo quella a colori. Nel 1976 vince la causa contro la Kodak accusata di avergli copiato ben dieci brevetti. Grazie al suo Polaroid Artist Support Program, progetto che prevedeva la fornitura agli artisti di fotocamere e materiali in cambio delle opere realizzate, riesce a costituire in anni di attività la Polaroid Collection con opere di: Andy Warhol, Lucas Samaras, Walker Evans, Robert Rauschenberg, David Hockney, Dorothea Lange, Chuck Close, e molti altri maestri. Questa estate, per ripagare i creditori, la collezione è stata messa all’asta nonostante le proteste dal mondo della cultura. Nonostante l’amara vicenda, il grande successo dell’asta rivendica il valore assunto nel tempo dalla Polaroid. Il 1982 è l’anno della rivelazione di una catastrofe imminente. Giulio Forti, direttore della rivista “Fotografia Reflex”, racconta che, davanti al primo sistema in commercio per la fotografia digitale della Sony, Land comprende che la stagione elettronica sta portando con sé la fine del sogno. Per la Polaroid Corporation inizia il declino economico. Il Petters Group Worldwide acquista l’azienda, sfrutta il marchio per vendere fotocamere digitali e chiude la fabbrica delle fotocamere e delle pellicole.
Ma, nel 2008, quando tutto sembra perduto e in piena sbornia digitale, un gruppo di sognatori e alcuni dipendenti della storica azienda, si dedica a “The Impossible Project” rilevando in Olanda l’ultimo stabilimento per la produzione di film a sviluppo immediato. Molti gli amatori e i sostenitori che gioiscono oggi del buon esito del progetto. Come ricorda Giulio Forti Land dichiarava che, nonostante l’immagine digitale sia in grado di arrivare lontano, la qualità della fotografia chimica non è stata ancora superata. La mostra Polaroid alla Galleria Doozo è un omaggio a “The Impossible Project” e al sogno di Edwin Land.
Ufficio stampa Cristina Nisticò 0039-3391527127 cristina.nstc@gmail.com
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