L’Amico americano… Joe R. Lansdale presenta ACQUA BUIA l’ultimo, atteso romanzo

di Fabio Migneco

 

Foto di Fabio Migneco © tutti i diritti riservati I lettori di Lansdale hanno proprio tutte le fortune. Non solo perché possono godere dei frutti del lavoro di un grandissimo scrittore, ma anche e soprattutto perché quello scrittore è prima ancora una grandissima persona, di quelle che sarebbe bello avere come amico. E i lettori di Lansdale ci vanno vicino, perché lo scrittore texano non si risparmia mai, né sui social network né dal vivo. E si dà il caso che sia affezionatissimo al Bel Paese, che già da molto tempo lo considera un nuovo Mark Twain (come ama definirlo ad esempio Matteo Righetto di SugarPulp), o comunque uno scrittore dal grande respiro epico.

Per questo spesso e volentieri Joe Lansdale viene in Italia a promuovere i suoi lavori e discutere con i suoi lettori.

In maniera diretta, aperta, appassionata e vera, ogni suo tour è imperdibile e conoscerlo è davvero un’esperienza. Vedrete un Maestro all’opera, al vertice della sua carriera assolutamente invidiabile e scoprirete che Lansdale è eccellente storyteller con la parola prima ancora che con la penna. Il suo squisito accento texano risulta comprensibilissimo anche se l’inglese lo si mastica appena e la sua ironia è proverbiale.

Di nuovo in Italia in questo giugno 2012, ha aperto il suo book-tour con un incontro a Roma, il 6, presso la libreria Nuova Europa, situata all’interno del centro commerciale I Granai. Chi c’era ha potuto gustarsi un bell’incontro, nonché acquistare in anteprima l’ultimo romanzo, quell’Edge of Dark Water (tradotto da Einaudi con Acqua Buia) che in America ha ricevuto un coro unanime di recensioni entusiaste, dando all’autore quello status di nuovo Twain – o Steinbeck, per dirne giusto due – che qui gli abbiamo dato già da tempo come dicevamo, riconoscendolo – ed era ora – non solo come alfieri della narrativa di (ogni) genere, ma come un grande autore tout court.

Se finora uno dei suoi capolavori era senza dubbio In fondo alla palude, con questo nuovo libro Joe ha colpito ancora e lui stesso si sbilancia a definirlo il suo migliore, dichiarando di tenerci moltissimo. Senza dire nulla, si può anticipare che Acqua Buia è una summa di molti dei suoi temi, a partire dall’ambientazione nel Texas dei tempi della Grande Depressione (vissuta sulla pelle dai propri genitori e che ritorna dopo altri quattro romanzi nel suo sterminato universo narrativo). Favola dai contorni tetri come da antica tradizione, il romanzo funge da specchio di un’epoca, quella di allora, ma anche la nostra (“per fortuna non siamo a quei livelli – dice Lansdale – ma il rischio c’è seppur lontano”) e rivendica l’importanza dei sogni di ognuno di noi. Inoltre col personaggio di Skunk, Lansdale dà vita all’ennesima figura cult della sua produzione, leggere per credere.

Quando il microfono viene dato ai lettori le domande sono curiose e intelligenti e c’è da scommettere che Lansdale si è sentito ancora una volta più cheFoto di Fabio Migneco © tutti i diritti riservati soddisfatto di avere dei lettori tanto attenti. Sorprende soprattutto, tra una risposta sul tema della questione razziale, una sulla mescolanza di toni e registri narrativi e una sui mitici Hap e Leonard, un ragazzo, tanto giovane quanto preparato, lettore appassionato che conquista il suo autore preferito.

A incontro finito Lansdale lo prende da parte e gli dà una serie di preziosi consigli (prima, mentre attendeva che la traduttrice esponesse al pubblico la sua risposta, aveva chiesto sottovoce al ragazzo se volesse fare lo scrittore).

“Practice” gli dice. “Esercitati. Scrivi tutti i giorni un po’ al giorno e vedrai che senza accorgertene avrai per le mani un romanzo. Non aspettare l’ispirazione, è una cosa astratta che quasi non esiste. L’ispirazione sei tu stesso”.

Ecco, amici lettori, questo è Joe R. Lansdale. Un autore praticamente leggendario che si ferma a dare consigli a un suo giovanissimo potenziale futuro collega. Uno che parla di serie tv e film col sottoscritto, sia dal vivo quando lo vado a importunare ogni volta che ne ho l’occasione, che su Facebook dove ci siamo scambiati pareri su Justified, Hatfield & McCoys o l’attore Bruce Campbell (Lansdale è davvero attento alle potenzialità della Rete e risponde praticamente a tutti di solito). Uno che non sta su un piedistallo e non fa lo snob perché non sa proprio che vuol dire. Fan tra i fan, Lansdale è arrivato dove è arrivato perché ancora oggi vede e legge di tutto, con l’avidità e la passione di un ragazzino. Ed è tristezza autentica mista a malinconia poetica quella che esprime quando, stupito e incredulo, apprende della morte di Ray Bradbury, successa mentre era in volo per l’Italia, che lo porta a raccontarci del suo unico incontro con uno dei suoi miti di tutti i tempi.

Lansdale è un grandissimo, non c’è altro modo di definirlo. E le notizie che ha lasciato trapelare in anteprima sui suoi prossimi lavori sono di quelle che fanno venire l’acquolina in bocca.

Champion Joe (il suo nomignolo più usato) infatti ha in cantiere un nuovo romanzo; una raccolta di storie inedite più o meno brevi del duo Hap e Leonard (che uscirà qui in Italia o a fine anno o ai primi del 2013, sempre per Einaudi); una serie di possibili adattamenti da diversi suoi lavori (soprattutto In fondo alla palude che tenta di adattare con Bill Paxton alla regia, mentre si parla da tempo di un film tratto da La Notte del Drive-In e di una serie tv per Hap e Leonard, forse la scelta migliore per quel tipo di saga) nonché qualche nuovo fumetto all’orizzonte.

Foto di Fabio Migneco © tutti i diritti riservati Ma la notizia bomba per quanto mi riguarda è questa: Lansdale ha annunciato che da qui a due anni vorrebbe dirigere  il suo primo film. Sarebbe bastato questo, ma a quattr’occhi mi ha detto qualcosa in più.

La sceneggiatura la scriverà il figlio (a proposito: ad accompagnarlo c’erano come quasi sempre la moglie Karen e la figlia Kasey, apprezzata cantante, e lui le ha indicate come esempio del perché scrive bei personaggi femminili di donne forti e indipendenti: perché ci è cresciuto prima quand’era piccolo e continua ora con la sua famiglia), ma soprattutto mi ha rivelato di che genere sarà il suo primo film, in tre parole: “a modern western”. Già impaziente di vederlo gli ho detto solo “you’ve made my day with this news Joe!” e lui, come fossimo amici da una vita, ha sfoderato uno dei suoi sorrisi.

Se non conoscete Lansdale e non vi ho convinto a rimediare bé… liberi di non farlo. Ma, sappiatelo, vi perdete qualcosa – e qualcuno – di davvero unico.

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