La rivoluzione del Crack, in immagini…

di Francesco Bordi & Antonella Narciso

(testo & foto)

  

 

Crack come uno stupefCrack Fumetti dirompenti @ Antonella Narciso acente, ma anche crack come suono onomatopeico frequentemente utilizzato nei fumetti. Crack come la convenzionale e culturale espressione sonora che indica qualcosa che si rompe, che viene spezzato, reciso dal tutto, dal consueto… Il “Crack” in giugno a Roma è di solito l’evento artistico che vede la presenza di numerose esposizioni di fumetti, libri, manufatti artigianali e soprattutto illustrazioni, su vari supporti, di autori provenienti dall’Italia e dall’estero. Queste manifestazioni, in cui l’arte visiva è principessa e l’elemento bohémien suo degno compagno regale, sono sempre a tema. Quest’anno il Crack! Fumetti Dirompenti, che si è svolto a Forte Prenestino in Roma dal 16 al 19 giugno, è stato all’insegna del 3D Revolution. L’espressione non solo indicava tecnicamente il concetto di tridimensionalità che tanto si è prepotentemente riaffacciato negli ultimi 3 anni nel campo artistico portando una novella (ri-)rivoluzione nel settore, ma si tratta anche di un termine che voleva sottolineare il proponimCrack Fumetti Dirompenti @ Antonella Narcisoento rivoluzionario che pittori, artigiani, illustratori e fumettisti hanno voluto portare all’appuntamento romano quest’anno alla sua settima edizione. Avendo visitato personalmente le mostre e le installazioni presenti all’interno del Forte, noi di Culturalismi abbiamo notato che l’interpretazione artistica data dagli autori ci ha riportato indietro nel tempo, quando le rudimentali macchine (meglio, macchinari) azionate a manovella o con dei pulsanti permettevano al curioso occhio umano di osservare delle sequenze “proto-cinematografiche”. Ancora le proiezioni di ingenue, ma di Crack Fumetti Dirompenti @ Antonella Narcisograndissimo effetto, animazioni su teloni o su lo spazio liscio dei muri ci hanno fatto sorridere ma al tempo stesso rimanere, quasi per istinto, un po’ a bocca aperta. Ben riuscito, dunque, a questo punto l’intento degli organizzatori di far ripiombare gli ospiti dell’evento in quella sensazione di partecipe rivoluzione artistica nella comunicazione che negli anni, step by step, hanno fatto scaturire gli specialisti di quei settori come il cinema, la pittura e chiaramente le risoluzioni in 3D con i classici occhialetti con una lente blu ed una rossa. Proprio a questo proposito all’ingresso del Crack è stato possibile, a richiesta, essere forniti degli occhialetti in questione (nella loro forma volutamente non evoluta, ossia in cartonaccio). Il percorso espositivo era infatti disseminato di grandi illustrazioni e murales realizzati appositamente con i contorni dalle sfumature fruibili a pieno unicamente con la chiave della tridimensionalità applicata. In questo viaggio suggestivo fra sequenze animate nelle “scatole magiche”, corpi in pose e dinamiche splatter, zombi (ospiti eccellenti dell’evento) e oggetti di varia natura riadattati e riassemblati in maniera artisticamente apprezzabile, i Marsigliesi dell’Embobineuse hanno avuto il ruolo di protagonisti ed ospiti d’onore attraverso le loro mostre e presentazioni in 3D e le loro realizzazioni di visioni che il comunicato stampa ufficiale non ha esitato a definire “assordanti”.  

La location del Forte Prenestino che mette a disposizione i suoi interni sotterranei per questo tipo di manifestazioni si è davvero ben sposata con l’atmosferaCrack Fumetti Dirompenti @ Antonella Narciso del Crack che, come il nome suggerisce, è una risultante di allucinazioni, suggestioni e personaggi che si rifanno all’elemento gotico e grottesco (lo sono orgogliosamente tanto gli autori delle opere tanto quelli che le vengono ad apprezzare). Un serie di lavori di questo tipo presentata interamente all’aperto non avrebbe avuto lo stesso senso e la medesima risultante vincente.

Così camminando per l’area espositiva ci si può imbattere in meduse sospese nell’aria che emanano delle luci blu, in disegni di protesta sociale che vedono una coppia darsi uno stereotipatissimo bacio sopra una distesa di teschi con le penne in testa (probabile critica al sogno americano costruito sullo sterminio degli Indiani d’America) o nei “Paranorama di Remì” con le sue macchine tridimensionali animate. Ancora si possono osservare buffi e grassi essere umani proiettati sulle mura vicino alle scale in salita del Forte e che sono raffigurati con i volti, in disperazione, posti tra le gambe ed il busto (sì, esatto. Si tratte di facce da culo!). E che dire delle suggestive case di cartone, quasi in stile diorama, appese sottosopra sul soffitto con l’aggiunta di elementi ammiccanti come bambole simil-matrioske o pesciolini che fanno in modo di altalenare l’attenzione del visitatore tra il dettaglio e l’insieme senza via d’uscita. Ed è proprio all’uscita di questo insospettato viaggio culturale (non per sfiducia, ma per timore del “già visto” ) che si rimane soddisfatti di tale percorso e che ci si chiede Crack Fumetti Dirompenti @ Antonella Narciso“La rivoluzione vista qui è nostalgica oppure questa è una spinta a riattuarne una nuova e più significativa?”…

Un plauso ai numerosi autori con cui noi dello Staff siamo entrati in contatto domandando anche, a buon bisogno, alcune informazioni. I nostri complimenti dunque a Mara Scalia, Mirko Italiano, Giovanni Simoncelli, Chiara Luzi, solo per citarne alcuni, e un moto d’orgoglio per la nostra Cristina Zinni, illustratrice ufficiale di Culturalismi.com, anche lei presente al Crack 2011.

Le mostre e le attività della manifestazione sono state molteplici, da quelle di spessore a quelle squisitamente ludiche (da segnalare a questo riguardo il torneo di Zombi football). Tanti gli autori ed i piccoli e medi editori di fumetti presenti nell’abito delle rassegne.

Speriamo di avervi fornito un piccolo ma interessante assaggio dello spirito e della validità di questo curiso e ben assortito raggruppamento di artisti d’ogni tipo.

Il Crack vale la pena di essere visitato e nonostante gli spazi limitati e la costante e folta presenza di una moltitudine di cani (devo dire tutti molto buoni) dei punk-a-bestia che nelle serate di punta può ostacolare la fruizione delle esposizioni, l’organizzazione dell’evento fa la sua figura.

Appuntamento dunque al prossimo anno per la nuova edizione del Crack. Per il momento vi invitiamo ad osservare le fotografie scattate nella giornata conclusiva e vi esortiamo a navigare sul sito ufficiale dell’evento:

 

http://crack.forteprenestino.net/2009/index.php

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