di Fabio Migneco
Come sei arrivato al tuo primo romanzo?
E’ stato un iter molto semplice però in realtà molto lungo, nel senso che leggo veramente tanto, da quando avevo cinque anni, sono partito dall’Iliade grazie a mia zia, che mi regalava queste cose non proprio rilassanti ma che a me piacevano tantissimo, poi insomma ovviamente sono cresciuto però sono sempre stato un lettore formidabile. Poi nel 2004 ho cominciato a collaborare con una serie di riviste musicali, Jam, Il Mucchio, Buscadero, sono diventato critico musicale per Il Mattino di Padova, Venezia e Mestre, poi ho scritto due monografie, una su Massimo Bubola e una su Massimo Priviero per Meridiano Zero, nel frattempo sono stato ufficio stampa sempre per Meridiano Zero per quasi cinque anni e poi a un certo punto, siccome avevo la fortuna di vivere nella stessa città di Massimo Carlotto, cioè Padova, e Carlotto legge Il Mattino, quando io gli ho portato a Torino 2010 il manoscritto, lui fortunatamente mi ha detto: guarda abbiamo questa nuova collana in partenza nel 2011, vediamo, se mi piace perché no… so perfettamente chi sei…”. Io sono rimasto sconvolto, ma in realtà appunto leggeva i giornali dove lavoravo e Meridiano Zero era un editore che lui conosceva molto bene e quindi niente, è stato molto semplice, non ho dovuto spedire chissà quanti e quali manoscritti, ne ho consegnato uno ed è andato subito in buca, a lui è piaciuto tantissimo il romanzo devo dire ed è piaciuto tantissimo anche a Colomba Rossi che è la direttrice della collana e hanno addirittura deciso di aprirla con il mio libro. Probabilmente perché c’è stata un po’ questa intuizione che Mila fosse un personaggio che mancava nel panorama letterario italiano, molto forte e abbastanza coraggioso. E devo dire che l’editore mi ha supportato molto, perché E/O non è un editore che ti immagini o ti viene in mente subito per un romanzo come quello, invece loro hanno dimostrato grande generosità e grande entusiasmo, anche adesso parlavo con il dottor Sandro Ferri e devo dire che lui è molto contento di come sta andando. Io spero di spingerlo il più possibile presentandolo ovunque, direi che meglio di così è difficile immaginare…
Quali sono le tue influenze letterarie e artistiche in genere?
Bè allora, tantissimo cinema, quindi Quentin Tarantino, ma di più Robert Rodriguez, Sam Peckinpah e Sergio Leone ancora più di loro, poi direi Guy Ritchie, anche qualche tedesco come Christian Alvart, e poi ovviamente, i libri di Victor Gischler, Joe Lansdale, Tim Willocks, Don Winslow, Massimo Carlotto, Alan D. Altieri, Allan Guthrie, Mickey Spillane, Raymond Chandler, Alexandre Dumas, Robert Louis Stevenson, non lo so potrei andare avanti veramente per due ore… E poi tantissimo fumetto però anche, effettivamente c’è anche Frank Miller, Alan Moore tanto, Warren Ellis, Garth Ennis, Victor Gischler come sceneggiatore di fumetti anche, c’è Jason Aaron, io mi bombardo di queste cose qua… e il videogame anche, come mondo… BloodRayne, Halo, Doom, Metal Gear, veramente qualsiasi… Tekken! Nel senso che io sono un prodotto proprio totalmente pop, e voglio fare romanzi pop.
Sappiamo che Mila diventerà presto un fumetto, cosa puoi dirci al riguardo?
Si, si, vi dico che il fumetto dovrebbe uscire in occasione di Mantova Comics, che è una delle fiere più importanti oggi dopo Lucca, a fine febbraio, ed è disegnato da un genio del fumetto italiano e internazionale che è Alessandro Vitti, disegnatore per Marvel per Secret Warriors, Dark Wolverine e una serie di altri personaggi di primissimo piano, poi disegna anche per Bonelli Brendon, per la Soleil francese, per la Top Cow, insomma una stella. Fortunatamente gli è piaciuto tanto il romanzo, era venuto a presentare il suo lavoro alla fumetteria Panini che c’è a Padova, ci siamo incontrati, ci siamo un po’ annusati, abbiamo parlato di questa cosa e lui ha cominciato a fare degli studi, mi ha disegnato delle pin-up, la prima prodotta ha debuttato sul Venerdì di Repubblica, tutti erano entusiasti e ci siamo detti ok facciamolo! Sarà una graphic novel che uscirà per Lateral Studio, il suo editore, però siamo già in trattative per venderlo negli Usa e in Francia. Sarà una prima graphic novel con un’avventura inedita, non sarà una riduzione del romanzo. Poi per Lucca 2012 ne stiamo progettando una seconda, molto probabilmente con Vampiri e Berlino di mezzo, insomma questa è un po’ l’idea…
Se il tuo libro fosse un film, quale sarebbe la colonna sonora ideale?
Mah, non lo so… se devo dire le musiche che ascolto, sicuramente molto blues, southern rock, però anche metal, quindi dai Black Crows ai Lynyrd Skynyrd, Allman Brothers, fino a chessò… I Metallica ci starebbero benissimo, ma anche i Whitesnake, un certo blues un po’ più arrabbiato come quello di Alvin Youngblood Hart, questi fondamentalmente.
Quante ricerche sono state necessarie per la stesura del romanzo?
Allora, diciamo che la parte più tosta è stata quella legata alla denuncia e alla ricostruzione dei meccanismi della mafia cinese nel Nord Est, questo ha richiesto colloqui con agenti di polizia, esperti ecc., poi ovviamente letture di saggi e monografie, tante delle cose che ho imparato sono contenute nella bellissima monografia pubblicata da Melampo, I boss di Chinatown, cose che hanno contribuito a rendere credibile spero o comunque il più possibile plausibile la parte dedicata al funzionamento della mafia cinese, come cellula auto conclusa all’interno del Nord Est. Per il resto più che studio è stato proprio un fiotto di sangue che è uscito, o un ripieno per il tacchino fatto con tutte le cose di cui parlavamo prima, cioè tutte le influenze che ho.
Col tuo lavoro a Meridiano Zero hai contribuito a lanciare in Italia grandi nomi come Victor Gischler e sei sempre attento alle novità, quali letture consigli ai nostri lettori?
Ho una grossa novità da dare ai lettori, che spero ci seguiranno, nel senso che io non lavoro più per Meridano Zero, ma adesso dirigerò un nuovo marchio editoriale, che si chiama Revolver, debutta a Gennaio, il 27 di gennaio in tutte le librerie d’Italia, promosso e distribuito da Messaggerie, è una costola di edizioni Bd, nota per il fumetto essendo uno degli editori più importanti che ci sono in Italia e ha deciso di aprire questa nuova costola tutta dedicata alla narrativa crime, come aveva fatto nel fumetto per il Manga con J-Pop. Partiamo col nuovo di Gischler, Shotgun Opera, e poi con un fantastico debutto letterario, Derek Nikitas con I fuochi del Nord, finalista all’Edgar con questo romanzo, finalista al Grand Prix de la Litterature Policiere in Francia, un libro pazzesco. Due storie durissime, piene di azione, Gischler ultra-pulp con tre sorelle killer che sembrano una versione anfetaminica di Occhi di Gatto che già non scherzava, e invice Nikitas anche avrà personaggi femminili ma con una scrittura più tradizionale se vogliamo, legata a un’idea di letteratura tout court, mi viene in mente il Daniel Woodrell di Un Gelido Inverno o il Cormac McCarthy di Non è un paese per vecchi; è il pupillo di Joyce Carol Oates per capirci.
E’ ancora presto ma, visto il successo della prima, che intenzioni avete per la seconda edizione dello SugarPulp Festival?
E’ presto ma siamo bene intenzionati! Diciamo che abbiamo già confermata di nuovo la presenza di Carlotto e Willocks che saranno due autori che torneranno, gli altri li cambieremo, siamo in trattativa con una serie di nomi che per ora non posso fare, ma posso dire però che stiamo lavorando per portare un’altra serie di grossi nomi a Padova, il Comune ha già ridato la disponibilità per l’utilizzo di tutte le strutture, ci segue come l’anno scorso con entusiasmo pazzesco, siamo convinti di poter fare un altro grande exploit.
Il tuo romanzo ha un finale aperto. Rivedremo presto Mila Zago o prima vuoi scrivere altro?
Eh, allora… io in realtà ho già scritto un’altra cosa però diciamo che l’idea è proprio quella invece di lanciare Mila a briglia sciolta, visto che il romanzo è andato molto bene, usciranno queste graphic novel, sicuramente il prossimo romanzo che uscirà, spero sempre per i colori di E/O è il sequel di questo romanzo, che sto scrivendo, sarà meno brillante e più cupo probabilmente, uscirà sempre per la collana Sabot/Age e spero che possa in qualche modo analizzare, ovviamente sempre con abbondanza di morti, feriti, dispersi ecc. ecc., la condizione della donna in Italia, questa è l’idea, poi dentro ci sarà di tutto come al solito, molta azione, ma anche un’atmosfera ripeto più cupa, più in stile Alla fine di un giorno noioso, più proprio crime quasi gotico e meno pulp brillante, colorato. Meno ironia forse, più humor nero.
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