di Francesco Bordi
Aprile 2011. Siamo abituati a guardare avanti, sempre più avanti. Raramente ci voltiamo indietro. Io stesso oggi vi sto scrivendo da un PC, ho già scambiato 2 sms ed ho già controllato la posta. Eppure… In Piazza San Cosimato in Trastevere, nel cuore popolare della Capitale sta per comparire il “Banditore”. Molti dei lettori probabilmente nemmeno sospettano della sua esistenza, per lo più per motivi anagrafici. Il banditore è una figura che nel susseguirsi dei secoli ha ricoperto vari ruoli di decrescente importanza. In alcune fasi dell’Impero Romano questa figura aveva il compito di illustrare ad altissima voce le motivazioni e la sentenza relativamente ad un prossimo condannato a morte. Nel Medioevo il banditore diffondeva rapidamente le notizie d’attualità e promuoveva le offerte dei mercanti. Cominciava a “bandire” dai quartieri più popolati nelle ore di maggiore affluenza nelle strade per poi proseguire a livello più capillare possibile. In ambito artistico/letterario esisteva anche un banditore che anticipava al pubblico la trama di una storia poco prima dell’inizio di uno spettacolo: probabilmente una discendenza del cantastorie di secolare memoria. Negli anni questo ruolo è andato sparendo e attualmente è possibile ritrovare questa popolare figura solamente in alcuni ambienti come quelli delle vendite all’asta o ancora all’inizio di alcune rappresentazioni teatrali (poche ormai). A Roma la tendenza a declamare notizie più o meno note, propositi specifici, ma soprattutto critiche connesse alle difficili situazioni del quotidiano è sempre stata particolarmente sentita. A conferma di questa caratteristica del popolo capitolino esistono le “statue parlanti”, ossia “quelle strutture antropomorfe in pietra utilizzate in passato dal popolo romano per affiggervi satire clandestine rivolte preferibilmente contro il governo ed i suoi rappresentanti” (fonte: www.museodiromaintrastevere.it).
A quanto pare, però, gli amici della B5 Productions assieme al Teatro Argot Studio e con l’ausilio del “Municipio Centro Storico di Roma Capitale” hanno deciso di rispolverare questa figura che non ha modificato in maniera particolarmente significativa la sua struttura negli anni. Un uomo al centro di una piazza declama i messaggi che la popolazione gli ha affidato. Una situazione che potrebbe essere presa così come è e schiaffata nel I secolo D.C.
Ecco una rapida illustrazione delle modalità di consegna dei messaggi:
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