di Claudio Consoli
EP#09
“The Departed”
(Un mostro sacro della chitarra, un dio del Rock e tre grandi del Metal)
1. “Cold Shot”. 1984, album “Couldn’t Stand The Weather” di Stevie Ray Vaughan, certo che, ogni volta che un musicista di questo calibro ci lascia è decisamente un colpo a freddo!
2. “Voodoo Child (Slight Return)”. 1968, album “Electric Ladyland” di Jimi Hendrix, probabilmente il più grande genio della chitarra elettrica mai esistito e per giunta autodidatta…se non è voodoo questo…
3. “For Whom The Bells Tolls”. 1984, album “Ride The Lightning” dei Metallica, tanti i grandi musicisti morti, tante e diverse le loro storie, per quasi tutti, però, una campana ha suonato troppo presto.
4. “I’m Broken”. 1994, album “Far Beyond Driven” dei Pantera, rotto, spezzato, affranto. Come altro ci si può sentire quando un grande artista ci lascia tragicamente?
5. “Voice Of The Soul” 1998, album “The Sound Of Perseverance” dei Death, anche dopo la loro morte però, per fortuna, la voce dei più grandi continua a parlare alla nostra anima.
Potete guardare i video della playlist anche sul nostro canale youtube: http://www.youtube.com/playlist?list=PL52B45E19A3EE847B
Curiosità sulla playlist (più che curiosità questa volta è un necrologio…):
Stevie Ray Vaughan morì nello schianto di un elicottero contro una collina, dovuto ad eccessiva nebbia ed imperizia del pilota ma, soprattutto, sembra essersi propiziato l’infausta fine, insistendo per salire su quel mezzo al posto di Eric Clapton dopo un concerto che lo aveva particolarmente provato.
Sulla morte di Jimi Hendrix sono stati scritti libri, girati film, celebrati processi e così via, ciò che ormai pare certo è che, a differenza della versione più popolare e diffusa, non sia di certo morto strozzato dal proprio vomito a seguito di una notte di eccessi, quanto piuttosto ucciso con una metodologia simile alla tortura medievale dell’acqua: è rimasto ucciso dall’ingestione di un eccessiva quantità di vino versato direttamente nella sua gola…azione difficile da realizzare autonomamente…
Cliff Burton, primo indimenticato bassista dei Metallica, è invece morto in circostanze dalle tinte certamente tragiche e beffarde ma non misteriose: dopo un concerto lui e Kirk Hammet (chitarra solista) si giocarono a carte il posto letto più cool del loro tour bus, quello vicino al finestrino…Cliff vinse il posto, il bus uscì di strada durante la notte, il vetro si ruppe, il povero bassista venne gettato fuori proprio mentre il mezzo gli si rovesciava sopra e così perse la vita.
Dimebag Darrell fu chitarrista e fondatore, col fratello batterista Vinnie Paul, dei Pantera e morì durante un esibizione live nel 2004 ucciso da un suo fan, ex militare, che irruppe sul palco ed esplose cinque colpi di pistola contro Dimebag e, prima di essere freddato anch’egli da un agente presente, riuscì ad uccidere anche altre tre persone, una guardia di sicurezza, un impiegato del locale ed un altro fan che, pare era salito sul palco per assistere il moribondo chitarrista.
Chuck Schuldiner, leader, chitarrista e cantante dei Death, è morto più “semplicemente” a 34 anni per un tumore al cervello.
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