di Curioso Insoddisfatto
Mi piacerebbe stare ovunque e da nessuna parte.
Ho sempre la sensazione di perdermi qualcosa. Sono certo che in molti avvertono questa sorta di disagio non facilmente spiegabile. Quando lavoro mi sto perdendo forse un bell’incontro con qualcuna o con qualcuno. Quando sto fuori fino a tardi ho paura di perdermi preziose ore di sonno che spesso non mi posso concedere a causa di una vita troppo indirizzata nel riempire ogni spazietto libero con lavori e lavoretti che ti aiutino ad arrivare a fine mese. Nei momenti in cui mi riposo mi sembra di buttare il tempo a mia disposizione che, diversamente, potrebbe essere impiegato decisamente meglio. Per non parlare poi del discorso “potenzialità”…
C’è chi ti viene a dire: “Che stai a fare ancora qui? Vattene all’estero. Più opportunità, più rispetto per i lavoratori, vite più decorose”.”All’estero le cose funzionano”, ti vengono a dire… Poi ne arriva un altro:” Ma che! Tocca rimboccarsi le maniche e basta. Chi dice che in Italia non si trova lavoro è solo una persona viziata e svogliata”. Così a persone come noi, spesso indecisi e a volte curiosi insoddisfatti, aumentano i “friccicorii” in quanto ci sentiamo nella condizione di perderci qualcosa da una parte e dall’altra. Mentre io sono qui, da altre parti nel mondo, vicino o lontano che sia, sta succedendo qualcosa, un qualcosa che aspetta me, già ora mi sta aspettando! Viceversa qui nel mio Paese sto, giorno per giorno, costruendo qualcosa, giusto o sbagliato che sia. Andandomene la mia costruzione sarà incompleta oppure rischierà di essere irrimediabilmente modificata o disfatta da qualcun’altro che se ne approprierà indebitamente. Così ,vivendo in altri Peasi, avrei la sensazione di perdermi qualcosa nel MIO Paese. Ma allora? che fare? Come affrontare questa saltuaria ma definita sensazione di non essere sempre nel posto giusto al momento giusto? Perché questa continua sensazione, a tratti paura, di perdere amori, affetti, luoghi, ricordi e soprattutto lavori che devono poter permettere di campare, spostando semplicemente la propria persona verso altre coordinate? Potrebbero sembrare deliranti riflessioni di chi ha poco da fare o da pensare nella vita. Di chi… “pensasse alle cose serie e ringraziasse che non sta sotto i ponti”. Ma non è così. Chi scrive si esprime così proprio perché non ha molto e quindi, in teoria, potrebbe ripartire da zero, per quanto difficile sia, in qualunque momento. Non so. L’importante è lavorarci sopra, sempre.
Una cosa è certa, l’unica dimensione in cui non avverto la sensazione di perdere tempo, di buttare momenti preziosi o in cui non mi sembra che sarebbe meglio trovarmi da qualche altra parte a fare dell’altro risiede nel preciso istante in cui inizio a scrivere… Qui… Per me… Per voi.
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