di Giulia Dessena
A proposito di estate…
Meritatamente vincitore nel 1997 di tre David di Donatello (David Scuola, David Speciale e Miglior Attrice non Protagonista a Barbara Enrichi), di un Ciak d’oro (Miglior film) e del Nastro d’Argento (Miglior Attore a Leonardo Pieraccioni e Miglior Sceneggiatura), ancora oggi il Ciclone è un film da vedere perché valorizza la commedia italiana più semplice e divertente e perché esempio di sana e pulita comicità.
Quando un’improvvisa ondata di caldo si abbatte su un borgo della provincia toscana, un gruppo di ballerine di flamenco, rimaste a piedi, cercano ospitalità presso la famiglia Quarini, dove Levante (Leonardo Pieraccioni) vive con il padre Osvaldo (Sergio Forconi), il fratello Libero (Massimo Ceccherini) e la sorella Selvaggia (Barbara Enrichi). Le straniere, dalle forme generose e i movimenti sensuali, sconvolgono la routine della famiglia e del paesino, mandando in visibilio gli uomini e suscitando le gelosie delle donne locali.
Film dallo straordinario successo commerciale, Il Ciclone è una commedia garbata che idealizza oltre misura l’ambiente sapido della provincia toscana, piccolo mondo positivamente sconvolto dall’arrivo di un gruppo di ballerine spagnole con tutto ciò che ne consegue. Il merito di Pieraccioni è di avere diretto un film divertente senza troppe pretese.
La mano del regista e attore toscano è sempre leggera: scrive, dirige e interpreta una pellicola a cui fanno da sfondo le soleggiate campagne dell’amata Toscana. Tramite l’utilizzo di tutti i garbati colori della parlata fiorentina la comicità e l’ironia che emerge è limpida, forse è proprio questo quello che il grande pubblico ha apprezzato: una pellicola delicata e leggera che, tuttavia, non scade nella facile ed eccessiva superficialità.
La forza de Il Ciclone è insita più nell’affiatamento tra gli attori che nel film in se stesso: l’alchimia tra gli interpreti crea un clima esuberante e giocoso come la presenza di Tosca D’Aquino nei panni dell’erborista Carlina (da sempre innamorata di Levante), protagonista della celebre e divertente scena del ristorante. A completare il cast l’accompagnatore delle ballerine, interpretato da Alessandro Haber e la voce fuori campo di Mario Monicelli, quasi si voglia ribadire l’importanza della commedia italiana.
Un film leggero e spensierato come una sera d’estate, dove fuori seduti al tavolino, si insinua un aria sorniona e “Levante” . E anche <<il mio motorino nun voleva morire, non li faceva paura nulla e l’è sempre andata in culo a tutti… ma il ciclone che soffiò.. portò via anche lui..>>
… E in effetti questo Ciclone << quando passa ‘un t’avverte. Passa piglia e porta via.. e a te ‘un ti resta che rimane li bono, bono…>> e goderti lo spettacolo.
Film consigliato proprio a tutti “Spagnoli e Non”.
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