di Francesco Bordi & Antonella Narciso
A chi domanda delucidazioni sul nome del marchio societario, Dario Cimaglia e Luca Todarello replicano che la scelta è ricaduta su quella denominazione «perché Frascati non è un colore».
Le due anime di Bordeaux Edizioni si sono raccontate ai nostri microfoni durante la visita del 24 febbraio scorso, inaugurando di fatto la nuova rubrica “IndipendenteMente Leggo” di Culturalismi.com dedicata agli incontri con i protagonisti della piccola e media editoria.
Dario, l’editore, e Luca, il caporedattore, volevano per la loro casa editrice una parola facilmente riconoscibile che fosse anche polisemica, quindi utilizzabile in vari contesti con valenze e sfumature differenti. Proprio così si sono presentati nel 2012 nelle librerie dello stivale, con un tomo che lasciava intravedere una muscolatura potente sotto la decisa eleganza della copertina: bordeaux nella parte superiore, bianca nello spazio rimanente se non per l’incursione di una sottile linea nel medesimo tono di rosso soprastante, al di sotto della quale campeggiava una accattivante rappresentazione grafica di una grande città italiana. Nella parte alta della bandella superiore la firma autografa dell’autore mentre sul dorso in basso, in un piccolissimo riquadro, una poltrona con lampada sovrastante stilizzate: il luogo della lettura per eccellenza.
Si trattava di una linea molto ricercata che (ri)portava alla luce un grande classico sopito nel tempo, opera di un gigante della letteratura mondiale. Il titolo era “Roma” e… l’autore? L’eterno Émile Zola.
Cominciava in questo modo l’avventura editoriale di una casa editrice indipendente: un libro della grande letteratura, dalla linea elegante, con un testo corposo e gustoso, come un buon vino: Bordeaux Edizioni.
le collane
Da “Roma”, che continua a vendere ogni anno in misura più che ragguardevole, sono passati più di due lustri durante i quali la Bordeaux ha moltiplicato titoli e collane, arrivando a contarne dieci fra micro e macro-aree, tutte frutto delle passioni, delle esperienze di vita e dei sogni dei loro editori. Basta spigolare nella collezione dei CLASSICI per scovare inusitate perle narrative.
“Gli habitué dei caffè” di Huysmans, “I diari di Adamo ed Eva” di Mark Twain, “Sylvie e Bruno” di Lewis Carroll “La bohème italiana” di Salgari, o ancora “L’isola di Pasqua” di Pierre Loti, per rarità sul mercato editoriale italiano e per qualità della traduzione in cui vengono proposte, riescono ad accendere l’interesse anche nel lettore più smaliziato. Lo stesso vale per la BIBLIOTECA BORDEAUX particolarmente sensibile a prestigiosi autori dell’Europa Orientale: da Meša Selimović, acclamato scrittore della vecchia Jugoslavia, a Victor Ieronim Stoichiță, critico d’arte rumeno ed allievo di Cesare Brandi, cantore di varie avventure intellettuali, declinabili sia in ambito artistico che letterario, passando per Vladimir Pištalo, una vita a cavallo fra la letteratura e carriera accademica da Belgrado agli Stati Uniti fino al ritorno (acclamato) in patria come direttore della Biblioteca Nazionale Serba. All’interno della collana non mancano poi brillanti penne nostrane come quella di Marianella Sclavi, accademica italiana definita dall’editore «un vulcano», che nel suo “La signora va nel Bronx” affronta una tematica importante e delicata come l’etnografia urbana attraverso uno scritto che scorre come il più classico dei romanzi corali. Una biblioteca che si rispetti spazia nei generi e nelle aree geografiche più disparate e la Biblioteca Bordeaux non fa eccezione: fra i titoli che offre ai suoi lettori è presente anche il maestro Akutagawa Ryūnosuke, caposaldo della letteratura giapponese che qui viene offerto nei suoi scritti più significativi per le narrazioni dell’incontro con quel misterioso occidente che si approcciava alla sua gente, soprattutto in chiave religiosa.
Nel corso della nostra chiacchierata in casa (editrice), i due papà della Bordeaux hanno tenuto a sottolineare altre due tematiche alle quali sono fortemente legati sia per formazione personale che per affinità: l’impegno politico e l’attenzione al sociale. Lo specchio di queste scelte editoriali si ritrova principalmente in due collane POLITICA (BIANCA) e le RIF_LEZIONI.
La prima linea ha una connotazione “bianca” in quanto offerta nella sue essenzialità. La copertina infatti è priva di colorazione e fa risaltare i nomi di titoli ed autori che, nel loro ambito, sono più che sufficienti a colpire lettori e soprattutto specialisti del settore. “Enrico Berlinguer e il progetto di un nuovo socialismo”, “Decifrare Gramsci – una lettura filologica -“ o ancora “La teoria politica di Marx”, testo attualmente adottato presso le università, sono tutti volumi che hanno il loro seguito nei settori di riferimento. La vocazione politica della casa editrice, parallela a quella letteraria, deriva principalmente dalla lunga esperienza di Dario Cimaglia presso gli Editori Riuniti che, nella loro epoca d’oro, vantavano una presenza e una notorietà pari all’Einaudi nell’ambito dell’analisi e dell’impegno politico, ma non esclusivamente. L’entusiasmo e l’etica professionale di quelle stanze, il divertimento e l’arricchimento frutto del lavoro con personaggi di spessore, come ad esempio il linguista Tullio de Mauro, sono state trasportate direttamente a Via Pietro l’Eremita in Roma, la sede operativa in cui siamo stati ospitati. Ed è con un pizzico di nostalgia che Dario ci ha mostrato una «mattonella» proveniente da quella sua esperienza formativa, ossia una pagina in piombo di un testo in lavorazione risalente agli anni in cui la gestione di un manoscritto aveva un “peso” differente.
Uno dei picchi della POLITICA (BIANCA) è stato raggiunto in occasione dell’uscita del testo “Alexis Tsipras. La mia sinistra” del 2015 a firma del giornalista Teodoro Andreadis Synghellakis. Le due guide della Bordeaux ricordano con gioia ed affetto quel momento di grandissima visibilità e presenza sul mercato del titolo, unico su Tsipras in lingua italiana all’atto della vittoria elettorale che condusse il leader greco a ricoprire il ruolo di primo ministro della Repubblica Ellenica.
Con quel medesimo entusiasmo, ma soprattutto con la stessa attenzione e cura professionale, ci è stata presentata la collana delle RIF_LEZIONI, attenta all’ambito del sociale e definita dall’Editore come il «fiore all’occhiello» dell’azienda. Un’ulteriore prova della sua vocazione alla collettività risiede proprio nel curatore, Giorgio de Finis, già gestore del MACRO ASILO ossia il progetto di “organismo vivente ospitale”, ad ingresso gratuito, che ha interessato il museo del Macro di Roma nel 2018 – 2019 con il fine di stringere e rinsaldare una relazione sempre più profonda fra arte e città in modo tale che ognuna delle due risultasse realmente ospite dell’altra. Attualmente de Finis è il direttore del Museo delle Periferie di Tor Bella Monaca in Roma e porta avanti quella stessa linea egualitaria che mette insieme afflato artistico e vita cittadina. La medesima filosofia guida la selezione dei testi all’interno di questa sezione editoriale Bordeaux dove l’interesse dei titoli risiede totalmente nella Periferia qui declinata in varie sfaccettature, come ci spiega Luca Todarello: «periferia culturale, periferia urbanistica, periferia sociale». Queste lezioni di socio-urbanistica vantano titoli emblematici come “Pigneto Periferia centrale” di Massimo Canevacci, il più venduto all’interno della collana, “Abitare le periferie” di Carlo Cellamare o ancora “Sulle significanze della periferia” di Remo Rapino. Sono titoli in cui convivono architettura, urbanistica ed anche letteratura sociale ed i cui i principali acquirenti risultano essere, in prima linea, studenti universitari ed architetti.
Nel corso della nostra intervista pensavamo d’aver toccato le varie sfumature delle collane, quando entrambi i responsabili ci hanno ricordato l’importanza della collana d’ ARTE della casa editrice che, oltre a presentare titoli di livello, pervade in un certo senso tutto il catalogo innervandolo trasversalmente con occorrenze anche nelle altre collane. Con profondo orgoglio Dario Cimaglia ha sottolineato che Bordeaux è l’editore ufficiale del MAAM, ossia il Museo dell’altro e dell’altrove di Metropoliz_Città meticcia. La struttura, di fatto, è un esperimento che è stato seguito in tutto il mondo. Il civico 913 di via Prenestina in Roma era partito come un insediamento abitativo multietnico, la “città meticcia”. Quel progetto relazionale si è poi evoluto ed è arrivato a racchiudere in sé una serie di sfumature artistiche e culturali che hanno modificato la definizione stessa di quel civico che oggi è “Luogo dove si vive”, ma anche “Luogo dove si fa arte”, “Luogo dove si fa teatro e musica”, ma anche “Super luogo” e ancora “MAAM come arte e politica”. Sono solo alcune delle definizioni di quello che è partito come uno stabile da preservare nel suo spirito d’aggregazione e che poi, grazie alle attenzioni ed alle tutele della parte più sensibile delle comunità, è diventato un vero e proprio Museo che pulsa vita e che è oggetto d’osservazione a livello internazionale: il primo museo abitato al mondo.
una base solida
Alla luce di questi esempi si evince facilmente che il catalogo della Bordeaux è davvero di spessore e non per modo di dire. Titoli ricercati, idee editoriali non comuni ed una dichiarata propensione sociale fanno della casa editrice un protagonista effettivo all’interno delle pubblicazioni indipendenti italiane. Come tutti gli operatori appassionati del settore culturale, Dario e Luca auspicherebbero una maggiore presenza sul mercato e quindi una più ampia possibilità d’acquisto da parte dei lettori. Si tratta dell’annosa questione che affligge il settore della piccola e media editoria. Titoli di qualità, chicche letterarie, sforzi immani per presentarsi in maniera eccellente, ma entrate non adeguate ad una crescita più rapida lungo il percorso prefissatosi. Come base, la struttura è solida. Bordeaux Edizioni è un marchio plan.ed un’azienda che fornisce servizi editoriali a più livelli, dalla correzione testi all’impaginazione, dalle traduzioni al ghostwriting. Da qui sono arrivate ed arrivano ancora oggi le risorse per allestire la bella realtà letteraria che dal 2011-2012 fa la gioia dei lettori di qualità, ma allora perché tanta ci vuole sempre così fatica per progredire in maniera significativa?
le difficoltà del mercato editoriale indipendente…
Incalzati dalle nostre domande tecniche relative al mercato ed alle possibilità di effettuare un ulteriore salto di livello, editore e caporedattore hanno ragionato assieme a noi sull’attualità del settore.
I dati che ci hanno fornito sono importanti e sicuramente saranno oggetti d’investigazione anche nei nostri prossimi incontri con gli altri editori di categoria.
Le promozioni in libreria non funzionano in maniera significativa, lo stesso si può dire per le recensioni e addirittura per le presenze in televisione.
Con una certa malinconia Dario arriva a dirci che forse «il problema reale è che non ci sono i lettori». Il pochissimo tempo a disposizione viene impiegato nel visionare notizie e novità sul cellulare, la lettura di una testo non occupa più quel posto storicamente destinato al rilassamento ed all’interesse. Ci siamo confrontati sul tema, quattro teste che svisceravano ipotesi di soluzioni, esperienze e confronti con le altre realtà editoriali.
Quello che continua ad emergere in un discorso dalla portata certamente cruciale è la CURIOSITÀ.
Il “non lettore” deve essere incuriosito per potersi avvicinare a realtà che non hanno gli stessi mezzi dei grandi gruppi di comunicazione, mentre il lettore di riferimento deve essere costantemente stimolato. Questa la difficoltosa strada di un soggetto indipendente sul mercato.
L’editore dei grandi gruppi, che al contempo è anche radio, televisione, web, stampa e rivenditore non ha chiaramente le stesse difficoltà.
Come contromossa Bordeaux Edizioni ha dunque deciso di investire nei socialmedia come veicolo per incrementare la propria presenza. Questo slancio ha comunque costi contenuti e può incontrare quella fetta di pubblico fortemente assorbita dalla consultazione dei dispositivi mobili.
Un altro mezzo per migliorare la propria salute è stato individuato nell’ipotesi di un importante slancio in ambito commerciale attraverso un maggiore lavoro di collaborazione con librai e librerie. Individuare sensibilizzare e magari fidelizzare costantemente nuovi rivenditori librari, mantenendo contemporaneamente i “presidi” assodati, è un impegno che richiede un notevole apporto di energie e di tempo soprattutto per i soggetti editoriali indipendenti. Monitorare i circuiti ad un livello superiore alla norma comporterebbe di certo uno sforzo non indifferente, ma a lunga potrebbe effettivamente dare i propri frutti. La vendita diretta è sempre la più valida nel settore piccolo e medio di riferimento.
Altra opzione, ancora da dibattere a livello interno, sarebbe la creazione di una nuova linea dal respiro più ampio in grado di ospitare titoli fruibili da una maggiore fascia di lettori, ma non per questo meno qualitativa. La Bordeaux infatti è stata percepita, sin dalla sua comparsa sulla scena libraria, come un editore molto elegante, a volte anche «troppo» secondo alcuni operatori di settore. Noi di Culturalismi amiamo invece la loro cifra stilistica e siamo sicuri che tale tratto distintivo verrà mantenuto in ogni prossima sfaccettatura del catalogo.
un circolo virtuoso
I ragazzacci di via Pietro l’Eremita hanno tutto, ma davvero tutto quello che occorre per fare il salto di qualità.
Il circolo virtuoso di autori, prefatori, traduttori e studiosi che possono vantare ricalca pienamente quell’atmosfera culturale degli Editori Riuniti in cui Dario, l’editore, ci ha catapultato nel corso del nostro incontro.
Luca Todarello, il caporedattore, è stato definito invece come «il letterato» dell’azienda. Sue le ricerche dei titoli più accattivanti, sua la gestione dei rapporti con gli specialisti in grado di fare la differenza su un testo, da chi introduce a chi scrive passando per chi commenta. Sua la gestione della parte letteraria della Bordeaux. Se guardate l’elenco dei contributi critici all’interno del sito istituzionale, capirete di cosa vi stiamo parlando.
le suggestioni
Come soluzioni “culturaliste” per una maggiore visibilità dei titoli parte di noi ha proposto l’idea di uno slancio verso le trasposizioni cinematografiche e televisive di alcun autori. Strada non facile per un editore che pubblica molta saggistica e molta narrativa classica, ma non impossibile.
Altra strada proposta sarebbe quella di puntare palesemente su un autore in particolare che faccia da traino per l’intero catalogo e di conseguenza per tutta la casa editrice. Pensiamo al caso di Amélie Nothomb e Voland Edizioni, la “Trilogia di Holt” targata Kent Haruf per NN Editore o ancora all’esempio di Tiffany McDaniel che con il suo “L’estate che sciolse ogni cosa” ha dato un grandissimo impulso ad Atlantide Edizioni.
la stasi della lettura
Sono solo due ipotesi di lavoro volte a cercare di controbattere una certa stasi della lettura a livello nazionale, particolarmente evidente nel Meridione in base alle statistiche di riferimento. Anche in questo caso occorrerebbe una seria sensibilizzazione riguardante le strutture ove possibile acquistare i titoli. Pochi infatti i luoghi che propongono autori della piccola e media editoria in buona quantità, quantomeno in relazione al catalogo Bordeaux. Certamente esistono le piattaforme per gli acquisti on-line come supporto alle vendite, ma ugualmente in quella sede i titoli maggiormente richiesti appartengono ai grandi gruppi editoriali e quand’anche un autore indipendente viene inserito nel famoso “carrello”, la trafila d’acquisto fa sì che all’editore rimanga poco dell’entrata relativa se si fa il paragone con le transazioni dirette con le librerie.
e le fiere
Per sopperire a questa lacuna la case editrice, che onora da anni Più Libri Più Liberi a Roma raccogliendo consensi ed anche presenze importanti nel quadro delle presentazioni, sta pensando di prendere parte anche ad alcune fiere del Sud d’Italia. L’esperienza a Torino di qualche anno addietro invece non ha convinto: la posizione ottenuta durante il Salone del libro si è dimostrata piuttosto penalizzante all’interno degli espositori, e se si aggiungono poi le spese inerenti alla trasferta ecco che la scelta di non presenziare ulteriormente è venuta quasi naturalmente. Da qui anche l’idea di un possibile esperimento nel Meridione che ci auguriamo possa avere un felice esito sia a livello di vendite che di presentazioni.
la pentola bolle sempre…
Proprio al riguardo di presentazioni e novità, Culturalismi vi anticipa che ci saranno tre prossime uscite importanti circa l’editore romano dalla sfumatura rosso bruna.
Un titolo dei CLASSICI, prima dell’estate che ancora non ci è stato rivelato.
Un autore di spessore artistico e narrativo quale Victor Ieronim Stoichiță con il suo “Assaporare un dipinto”.
Un testo, importantissimo per la storia ed il valore dell’editoria italiana contemporanea, di cui conosciamo autore e titolo, ma che ancora non possiamo svelarvi.
Continuate a seguirci nei nostri incontri e reincontri editoriali, così al momento opportuno vi riveleremo questa ed altre chicche librarie che solo l’editoria indipendente come Bordeaux Edizioni può regalare.
Per il momento ringraziamo Dario Cimaglia e Luca Todarello che ci hanno ospitato nella loro sede permettendoci di analizzare a fondo l’anima di una casa editrice di cui non solo apprezziamo l’eleganza e la qualità, ma anche il coraggio nello schierarsi politicamente e socialmente presentandosi così trasparenti in un settore difficile già di per sé, dove l’essere riconoscibili è spesso un vantaggio, ma che in alcuni casi può risultare anche penalizzante.
Piacere a tutti, nella stragrande maggioranza dei casi, equivale a non piacere a nessuno e questo Bordeaux lo sa. Buon vino non mente.
Buone letture!
Recensioni di testi Bordeaux su Culturalismi.com:
“Roma” di Émile Zola:
“Gli habitué dei caffe” di Joris-Karl Huysmans
https://www.culturalismi.com/il-duplice-effetto-di-huysmans-gli-habitue-dei-caffe-prego-
Foto di Antonella Narciso e Francesco Bordi © tutti i diritti registrati
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