di Alessandro Manigrasso, da Vancouver
La storia:
Nel 1967 Marc Bolan, cantante e chitarrista, formò a Londra un gruppo chiamato Tyrannosaurus Rex, che sarebbe potuto benissimo finire nel dimenticatoio musicale, archiviato come uno dei tanti gruppi folk rock di quel periodo.
Ma poi qualcosa cambiò. Tre anni e quattro album di modesto successo dopo, Bolan decise di accantonare la chitarra acustica, imbracciare l’elettrica, e cambiare sia il nome che la direzione musicale del gruppo.
In un’epoca in cui la musica rock era dominata da concept album più o meno seri e impegnati, o comunque da raccolte di brani che seguivano una certa tematica di fondo, Bolan decise invece di tener vivo il concetto di canzonetta pop da tre minuti, senza pretese e priva di tematiche sociali tanto care alla generazione degli hippie, una musica “usa e getta” come lui amava definirla.
La prima apparizione dei T. Rex a Top of the Pops, con un Marc Bolan in tenuta androgina, zeppe ai piedi, boa di piume intorno al collo e brillantini sotto gli occhi, è passata alla storia come il momento che ha segnato la nascita del glam rock. Fu una rivoluzione.
I T. Rex diventarono delle superstar, dando origine al fenomeno chiamato T-Rextacy, e riuscendo a catturare e modellare i sogni e l’immaginazione dei teenager degli anni ’70 con apparizioni dal vivo che diventarono quasi più famose delle canzoni stesse.
L’influenza che il gruppo ebbe sull’intero mondo del rock è spesso sottovalutata, ma è di fatto impossibile non notare che, a partire dal glam di cui furono antesignani, passando per il punk che ne assorbì la semplicità musicale, fino ad arrivare al metal degli anni ottanta che ne seguì l’estetica e il marcato accento posto sulle tematiche sessuali, molti dei movimenti musicali del secolo scorso difficilmente sarebbero esistiti senza i T. Rex.
La canzone:
Get It On fu l’unico singolo dei T. Rex ad arrivare in cima alle classifiche anche in America, dove però gli si preferì (non senza sorprese) cambiare il titolo in Bang a Gong (Get It On), dato che l’espressione “get it on” è uno dei tanti modi per dire “fare sesso”.
E’ evidente quindi come nella canzone non si faccia mistero alcuno di voler creare tensione sessuale, dal groove mid-tempo, al riff di chitarra avvolgente (e stracopiato, provate ad ascoltare Cigarettes & Alcohol degli Oasis, è identica!), dall’enorme voglia di sedurre presente nella voce di Marc Bolan, che durante le strofe è sinuosa e a metà fra il cantato e il parlato, ma poi esplode in falsetto e gemiti, fino ai glissando delle tastiere durante il ritornello (tastiere suonate da Rick Wakerman, in seguito tastierista degli Yes, raccattato da Marc Bolan per strada e pagato 9 sterline).
Niente viene lasciato all’immaginazione insomma, il crescendo sessuale è chiaro e diretto, e la canzone è interpretata da tutti i musicisti in un modo così perfetto che non stupisce come sia facilmente diventata un vero e proprio inno di non solo una, ma molte generazioni.
Leggendo il testo di Get It On si può notare come in alcuni versi la donna oggetto del desiderio sia paragonata a un’automobile, e i riferimenti al mondo dei motori compaiono in tante altre canzoni dei T. Rex. Questo è un fatto curioso perché Marc Bolan, per paura di una morte prematura, si era sempre rifiutato di imparare a guidare.
Bolan morì tragicamente nel 1977, a due settimane dal compiere 30 anni, quando la Mini guidata dalla sua ragazza si schiantò contro un albero.
La musica “usa e getta” che la sua discografia ci ha lasciato è invece ancora viva e apprezzata a 40 anni di distanza.
La performance di Get It On a Top of the Pops (con un giovanissimo Elton John che fa finta di suonare il piano):
http://www.youtube.com/watch?v=XspsJACj8WY
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