Andrea & Andrea – Quando i dettagli fuori città rendono extra-ordinari –

di Francesco Bordi

 

 

Vigata come Bellano. Le assolate giornate del triangolo siculo e la nebbiolina che nel primo mattino accoglie gli attori del comasco. Il porto marittimo e quello lacustre. Il sesso come soggetto da onorare di continuo così come il sesso piacevole vizio di cui non si può manifestamente farne a meno.

Sono tante le affinità riscontabili negli scritti di Andrea Camilleri ed Andrea Vitali, tuttavia la scelta di porli in un unico terreno d’indagine non trae origine da un’inesauribile sete di paragone, bensì da un sospetto, piuttosto fondato, che il rispettivo successo letterario d’entrambi non nasca da una matrice molto diversa.

Oltre alla già citata “provincialità” che nel parlare dei due assume un valore e gode d’un rispetto mai sperati sino ad oggi, i romanzi dei nostri italici autori fondano le loro peregrinazioni narrative sulla forza dei dialoghi. Andrea Camilleri (da www.oasidelllibro,it)IL DIALETTO, osteggiato in passato e riscoperto solo in anni recenti, costituisce una delle migliori micce stilistiche che hanno generato l’esplosione di consensi degli episodi di Montalbano e della saga di Bellano. Per amore di chiarezza è opportuno osservare che in entrambi i casi viene fatto un pacato ed assai saggio uso delle forme dialettali utilizzate nelle zone di Como, comprendente la Bellano di Vitali, e nell’area di Agrigento: la provincia di cui fa parte l’immaginaria Vigata spesso identificata con Porto Empedocle. La forza evocativa di questo italiano a volte storpiato, a volte accennato e quindi completamente annichilito anche se solo per brevi tratti da quella lingua preesistente, rende vivide e potentemente reali le situazioni e soprattutto le descrizioni presenti nelle saghe in questione. In questo modo l’uso dei termini dialettali unito ai commenti indiretti sugli scenari dei protagonisti dà vita ad una forte sinergia di sicura efficacia. Si tratta di un folklore dallo spessore profondo che tuttavia appare delineato con sorprendente naturalezza. Le parole dal diverso significato, come il “magari” siciliano che assume il significato della congiunzione “anche”, i soprannomi indimenticabili come “l’uselanda” ossia la divertente prostituta delle Olive comprese di Vitali ed il processo degli stati d’animo che si riflettono sugli elementi naturali come, ad esempio, il mare ed il carattere di Montalbano forniscono continua linfa vitale agli sviluppi delle nostre storie meridionali e settentrionali nella forma, ma di tutto lo Stivale nella sostanza.

 Se il dialetto ricopre dunque la funzione di generatore evocativo dalla forza extra-ordinaria, l’abilità del delineare le azioni dei protagonisti va a completare l’opera svolgendo il delicato compito di mantenere viva e costante l’attenzione del lettore.

 

 

 […] Principiò ad avvicinarsi cautamente, un piede leva e l’altro metti, quasi piegato in due, e quando fu all’altezza dei fari anteriori si susì di colpo. Non successe niente, nessuno gli gridò di farsi i cazzi suoi, la macchina pareva vacante. Si avvicinò ancora e finalmente vide la sagoma confusa di un uomo, immobile allato al posto di guida, la testa appoggiata all’indietro. Pareva calato in un sonno profondo. Ma a pelle, a fiato, Pino capì che c’era qualcosa che non quatrava. Si voltò e in cominciò a fare voci, chiamando Saro. 

(Camilleri, Andrea, La Forma dell’acqua, Palermo, Sellerio, 1994)

 

 

[…] Entrando in casa, Agostino Meccia annusò l’aria e comprese al volo. Sua moglie aveva preparato il pesce per cena. Lavarelli, probabilmente. Infarinati e fritti nell’olio. Gli corse subito l’acquolina in bocca. Solo poco dopo si chiese come mai. Perché quella sorpresa? Anzi quel sacrificio estremo. Evangelina odiava il pesce. E sopra ogni altra cosa il pesce fritto: quell’odore che si insinuava in ogni angolo impregnava i vestiti, impestava i capelli. Gli uomini si prendono per la gola, fu il pensiero del podestà. «Oh Madonna» mormorò.

(Vitali, Andrea, La figlia del podestà, Milano, Garzanti Libri S.p.a, 2005)

 

 

Andrea Vitali (da www.recensionelibro.it)In un contesto così ben descritto nelle sue minuzie e così squisitamente locale non poteva non trovare spazio l’ironia tipica dell’italico interagire. La consapevolezza della simpatia e dell’inevitabile sorriso verso i protagonisti è parte integrante della costruzione dei personaggi che, sebbene realizzati ad arte, sembrano tali in quanto mutuati da persone realmente esistenti. Il taglio umoristico investe trasversalmente ogni categoria ed ogni situazione; dall’omicidio tra Vigata e Montelusa alle preoccupazioni per un matrimonio a rischio nel comune di Bellano. In tal senso i fraintendimenti, le indagini svolte seguendo l’animo ed i vizi degli uomini piuttosto che i fatti, gli imprevisti di un quotidiano insistentemente “localizzato” e i grandi affanni per coprire un tradimento o per ottenere una notte di passione risultano particolarmente vicini al lettore. Il sesso ad esempio è un grande comprimario dal sorriso sornione nelle fatiche letterarie di Vitali e Camilleri. Nella stragrande maggioranza dei testi “settentrionali” l’evento scatenante o il compimento finale dell’intreccio è un desiderio di donna, un matrimonio (mancato o ottenuto), oppure un tradimento che vengono immancabilmente affrontati nella loro chiave più umoristica e dissacrante. Allo stesso modo nella lettura delle indagini di Montalbano si riscontra che in molti dei delitti di cui il commissario si deve occupare il sesso è fortemente presente; ora come delitto passionale, ora come complice di rilievo, o ancora come elemento ironico pronto, anche qui, a dissacrare la serietà e la freddezza dei malviventi siciliani.

In una breve analisi di questo tipo risulta evidente che l’elemento della denuncia sociale, per quanto presente a tinte dissimulate e mai troppo spesse, appartenga tutta all’Andrea siciliano. Si tratta di un dato che rispecchia in modo manifesto l’appartenenza al territorio. Sotto quest’aspetto, infatti, il Vitali è meno aderente alla sua area. Se infatti viene accennata qualche critica nelle letture bellanesi, questa riguarda spesso l’ambito dei favoritismi nelle amministrazioni locali, oppure le carriere nei privati favorite dalle solite compiacenze. In questo l’Andrea del nord è più italiano e meno “provinciale”. Tuttavia va ricordato che la denuncia su un territorio come quello dell’area di Agrigento e la medesima critica nei dintorni di Como assume necessariamente toni e spessori totalmente differenti, specialmente in considerazione del fatto che tra le due tipologie di narrazioni oltre alle diverse realtà sociali e locali sussiste anche una differenza temporale. I periodi affrontati dal bellanese si possono situare tra gli anni ’30 ed i ’50, mentre le vicende del commissario appartengono decisamente ad anni più recenti.

Alla luce delle considerazione esposte in questa sede si evince che sono molte le ragioni del successo di Andrea Camilleri ed Andrea Vitali. I loro libri sono dotati di freschezza, umorismo, potenza evocativa e hanno la caratteristica fondamentale di avvincere e catturare il lettore. Di certo le indagini del commissario siciliano hanno trovato un grandioso complice nella trasposizione televisiva per raggiungere quel vasto consenso di pubblico, ma non è escluso che anche le saghe del buon Vitali possano trovare riscontro anche in altri ambiti. Le vicende di Bellano sarebbero sicuramente adattabili a delle versioni teatrali pronte a diventare commedie di successo. Se il comune denominatore delle cronache di Camilleri è Montalbano, l’elemento di continuità delle storie di Vitali è proprio quella piccola città sulle rive del lago. Entrambi costituiscono potenzialmente un motore narrativo inesauribile grazie alle concezioni ed alle forze “centrifughe” dei lori autori.

In sintesi alla fine di queste letture si ha la sensazione di aver partecipato ad una bella storia, piacevole, divertente e scritta in maniera molto semplice, ma è proprio questa semplicità, questa altissima fruibilità delle vicende e questa soddisfazione a fine lettura che tradiscono la grandissima abilità creativa e narrativa di Andrea & Andrea.

 

Per maggiori approfondimenti:

 

www.andreavitali.net

 

www.andreacamilleri.net

 

 

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