NOBLESSE OBLIGE. Punkreas (Edel, 2012)

di Massimiliano Franchi

(immagine da http://www.punkreas.net/)I Punkreas sono una realtà ormai consolidata nell’ambiente punk italiano, con la loro musica di sfondo a testi di denuncia sociale. Con Noblesse Oblige la band non delude le aspettative di chi ormai non si aspetta altro che chitarre distorte, ritmi concitati e versi intelligenti.
L’album si apre con  l’ironica ska-punk La fine del mondo, sulle presunte previsioni apocalittiche Maya e  prosegue con i riff hard rock e gli innesti elettronici di Polenta e Kebab, per raccontare la realtà di un nord Italia fatta di indigeni leghisti, immigrati extracomunitari e emigranti del sud (con la collaborazione di Zulu dei 99 Posse). Se Mozzarella Blu rappresenta una divertente ma inquietante favola sui cibi OGM, con l’accompagnamento di chitarre acustiche mescolate a quelle elettriche, invece Il segreto di Pulcinella, con i suoi ritmi da tarantella rock, evidenzia il sentimento di insofferenza verso lo stato sempre più crescente tra gli italiani, citando la nota rivolta napoletana del ‘600 di Masaniello. Un momento di rabbiosa malinconia accompagna Ali di pietra, ballata sulla frustrazione dell’uomo moderno e i suoi insostenibili vincoli sociali, mentre Giuda è un’accusa punk contro i disonesti ed egoisti affaristi della società.
Ancora spazio all’ironia con L’aperitivo, un quadretto rocksteady sull’incongruenza tra il diffuso rito sociale dell’aperitivo serale e la crisi economica di questo periodo, ed invece Sesso a pagamento è una denuncia nei confronti della nuova forma di prostituzione rappresentata dai favori sessuali concessi in cambio di vantaggi per lo più lavorativi.
La soluzione affronta la problematica degli atteggiamenti sempre più disumani verso i dipendenti delle aziende italiane, sotto un ritmo serrato e chitarre distorte, dove invece Plastico, con un sound più hard rock, descrive l’estraniazione moderna dell’uomo, che spesso si sente di condurre una vita falsa e monotona. Astronauta è un divertente racconto con chitarre ska-punk di un viaggio allucinogeno, mentre il disco si conclude con i riferimenti alle manifestazioni no-global con la punk rock Saremo in tanti.
La band sembra essersi dunque adagiata su schemi già sperimentati in passato, con musica ben suonata e ben prodotta, ma ormai i testi che un tempo erano taglienti e fastidiosi, ora rimangono solamente intrisi di ironia molto meno pungente. Ma il punk è anche questo: fregarsene di tutto, continuare sulla propria strada e possibilmente deridere chi si affanna a fare il contrario.

 

Per maggiori info:
http://www.punkreas.net

http://www.edel.it

 

 

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