Wild Town. Capitolo 7 (I parte)

di Roberto Ceci

(© tutti i diritti riservati)

 

Wild Town

 

Wild Town è una piccola città che si trova nel centro degli Stati Uniti, conta solo cinquecento abitanti più altri duecentocinquanta dei due paesi confinanti Hellbuck e Porrown. A Wild Town si vive come in un paese, ci si conosce tutti per nome  e nessuno sembra avere un solo segreto. A Wild Town vive un uomo,Winston Smeeth, il becchino del paese che, oltre ad avere l’unico ufficio di onoranze funebri è anche proprietario dell’unico ufficio investigativo di zona, un ufficio però che è quasi sempre chiuso. Fino ad ora…

 

Capitolo 7: Missione di salvataggio ( I parte )

 

 

(immagine da http://www.tomshw.it/cont/articolo/top-10-i-migliori-assassini-dei-videogiochi-black-ops-half-life/35957/4.html)Christian bussò alla porta. Nessuno rispose così entrò nell’ufficio dello sceriffo. Lo trovò seduto con le gambe sulla scrivania, un quotidiano poggiato sulla pancia e in una fase di sonno molto, molto profondo. Christian posò lo zaino, prese una birra dal suo interno e la aprì. Rimase li ad osservare lo sceriffo mentre dormiva, il sudore gli aveva ricoperto tutta la camicia, pensava che quella persona avrebbe dovuto proteggere il paese, non riusciva nemmeno a sentire la sua presenza lì vicino. Al terzo sorso di birra Christian decise di svegliare il signor Smeeth a modo suo, un ruttò echeggiò nella stanza. Lo sceriffo sobbalzò, afferrò la rivoltella e la puntò contro Christian che rimase immobile, sul suo volto un piccolo sorriso.

-Brutto figlio di puttana, mi hai fatto prendere un infarto… Cosa cazzo ridi? – Lo sceriffo abbassò l’arma. Ansimava e dovette sedersi di nuovo per poter riprendere fiato.

-Si sente meglio?

-Cosa te ne frega… Maledetto, hai un arma al posto del fegato. Dio senti che puzza… Non sembra nemmeno che una cosa del genere possa uscire dalla bocca di un essere umano.

-Già…

-Cosa diavolo vuoi. Non dirmi che sei venuto solo per svegliarmi.

-Ma lei non dovrebbe essere sempre vigile?

-Ma Cristo ragazzo sei qui a farmi una predica o cosa? – Adesso lo sceriffo parve accorgersi del sudore che gli scuriva il colore della camicia.

-Merda, fa veramente caldo oggi.

-Sono venuto per Winston.

-Che diavolo ha fatto quello sciagurato?

-È andato ad indagare oltre la collina di Hellbuck.

-Dove?

-È andato a cercare gli uomini in nero. – Lo sceriffo si alzò di nuovo. Aveva sbarrato gli occhi.

-Merda!

-È partito due giorni fa.

-E tu te ne preoccupi solo oggi?

-Mi sono addormentato.

-Maledetto alcolizzato bastardo. Come ha fatto Winston a sapere dove si trovano? Io non ricordo assolutamente nulla di quel posto.

-Glielo ha detto Big Bob.

-Vuoi dire che quel poco di buono ha mandato Winston a fare il lavoro più pericoloso, mentre se ne sta seduto nella sua bella villa?

-Così pare.

-Dobbiamo andare.

-Sono venuto per questo. – Lo sceriffo prese un mazzo di chiavi, andò nella stanza accanto. Christian lo sentì trafficare, quando tornò stringeva in mano un fucile a pompa, posò sul tavolo una scatola di munizioni e iniziò a caricare l’arma.

-Adesso andiamo a riprendere quel cretino. Si sarà già fatto beccare, non riuscirebbe a trovarsi nemmeno il proprio buco del culo senza farsi male, ma prima voglio andare da Big Bob, devo dirgliene quattro.

-Andiamo.

 

La villa di Big Bob si trovava leggermente all’esterno del paese, in un terreno che era di proprietà della sua famiglia da generazioni. La famiglia del Boss locale era tutta gente rispettabile, contadini, grandi lavoratori. Quando suo padre morì, la terra passò a lui che, di sicuro, non aveva grande voglia di lavorare i campi. Mise su un piccolo esercito con il quale iniziò a terrorizzare la gente della contea, da li alla riscossione di mazzette per proteggere gli abitanti da lui stesso, il passo fu davvero veloce. Con quei soldi sporchi aveva costruito una villa gigantesca e se ne stava rintanato lì, i suoi scagnozzi lo proteggevano da nessuno in una falsa sensazione di potere assoluto che aveva costruito per se stesso, Big Bob non aveva famiglia, era solo. Christian e lo sceriffo aspettavano di vederlo. Li avevano fatti accomodare in una stanza molto grande, con una scrivania delle stesse dimensioni dell’intero ufficio dello sceriffo Smeeth. Una porta dietro loro si aprì. Big Bob avanzò lentamente verso di loro. Indossava una camicia enorme nel vano tentativo di coprire la sua enorme stazza. Quando si mise seduto davanti a loro la poltrona fece un tremendo rumore e si abbassò di almeno venti centimetri.

-Allora gente, cosa posso fare per voi?

-Non lo sai? Hai usato Winston. Lo hai mandato da quegli uomini. – Disse lo sceriffo.

-Ehi ehi… Calma sceriffo. Io ho solamente dato delle informazioni al nostro miglior investigatore privato.

-È l’unico non il migliore e sai bene che mio figlio è un banalissimo becchino. Non è assolutamente in grado di investigare su alcunché.

-Io ha fatto il mio dovere di buon cittadino…. A proposito sceriffo, come va la memoria?

-Non bene…. Senti sono due giorni che Winston è sparito e adesso ci aiuterai a ritrovarlo. Mi sono spiegato?

-Perfettamente. Mi dispiace ma devo declinare l’offerta, come vedete non ho più il fisico per fare operazioni di questo tipo. Mi dispiace molto, mi avrebbe fatto piacere venire con voi, dico sul serio…ora fuori dalla mia proprietà. – Disse il boss indicando la porta. Lo sceriffo si avvicinò e parlo a bassa voce.

-Senti brutto pezzo di merda, tu vuoi almeno quanto noi che quei tizi del governo se ne vadano al più presto, i tuoi affari con loro nei paraggi sono in grave pericolo, per questo hai mandato Winston a fare il lavoro sporco al posto tuo. Ma non voglio pensare che tu sia così stupido da porre tutte le tue speranze in quel inutile cretino. Per cui noi adesso andiamo a recuperarlo, sempre che non sia troppo tardi, e tu ci darai alcuni dei tuoi uomini per farlo. Cercheremo di capire cosa diavolo stanno facendo da noi questi tizi. Allora, pensi che sia una proposta ragionevole? – Big Bob rimase qualche minuto in silenzio. Effettivamente capiva di aver fatto un errore a mandare Winston da solo. Lo sceriffo inoltre aveva ragione, quegli uomini dovevano andarsene e al più presto.

-Okay, vi darò un paio d uomini. Clark, Joseph, andate con  signori per favore e portatevi dei ferri. – Clark e Joseph erano due energumeni con lo sguardo poco sveglio e la forma del viso che ricordava vagamente quella di un cane bulldog. Erano bruttissimi.

-Sanno anche parlare questi due? – Chiese Christian.

-Non lo so, non credo di aver mai sentito le loro voci, ma sanno sparare. – Rispose Big Bob.

-Fate quello che vi dirà lo sceriffo e fatemi sapere cosa diavolo vogliono questi tizi dal nostro paese.

Uscirono tutti dalla villa del boss di Wild Town, caricarono le armi nella Jeep dello sceriffo e partirono, quando furono in paese diretti verso Hellbuck incontrarono Winchowki, il vecchio si era messo nel mezzo della strada e gli bloccava il passaggio. La Jeep rallentò e si fermò davanti a lui. Lo sceriffo scese dalla macchina.

-Ehi Winchowski, che diavolo fai? Dobbiamo passare.

-Lo so, per questo mi sono messo qui. – Winchowski sa tutto.

-Cosa c’è? Abbiamo fretta Winston…

-È vivo, è stato fatto prigioniero.- Disse il vecchio saggio. Anche Christian nel frattempo era sceso dalla macchina.

-Bene, allora dobbiamo andare a prenderlo.

-Sì, ma è pericoloso e lui lo sa bene. – Disse Winchowski indicando Christian.

-Cosa dovrebbe sapere.

-Che è meglio non andare. – Lo sceriffo si voltò verso Christian, il ragazzo osservava incuriosito il vecchio del paese.

-Non posso lasciarlo lì da solo, devo almeno tentare.

-Immaginavo avresti risposto così, ma io devo comunque avvisarvi.

-Di cosa Winchowki? Di cosa? Parla!

-Se andrete lì, qualcuno di voi morirà! 

 

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