Marzo 2012 – Primavera nera

Primavera nera. Cristina Zinni. 2012 © tutti i diritti riservati

Primavera nera. Cristina Zinni. 2012 © tutti i diritti riservati
http://www.flickr.com/photos/vistidallaltosiamotuttiuguali/

“Primavera nera”

“Io intendo il significato di un libro se il libro stesso scompare di vista, mangiato vivo, digerito e incorporato nel sistema come carne e sangue che a sua volta crea spirito nuovo e rimodella il mondo. Era una grande comunione quella a cui partecipavamo nella lettura di questo libro e il brano più eminente era il capitolo sul Disordine, che penetrandomi a fondo, mi aveva dato un senso d’ordine così meraviglioso che se a un tratto una cometa avesse colpito il mondo spingendo ogni cosa fuori sesto, buttando ogni cosa a caposotto, rovesciando ogni cosa, io mi sarei in un batter d’occhio orientato nel nuovo mondo. Non ho paura né illusioni sul disordine, come non ne ho sulla morte. Il labirinto è il mio felice terreno di caccia e più mi addentro nell’intrico è più mi sento orientato.”

Henry Miller – Tropico del capricorno

“Oggi, seduto qui al sole, io vi dico che non importa un fico se il mondo sta andando o no alla malora; non importa se il mondo è nel giusto o nel torto, nel bene o nel male. È – e questo basta. Il mondo è quello che è e io sono quello che sono. Non lo dico come un budda accovacciato a gambe incrociate, bensì ispirato da un saggezza gaia, inflessibile, da una sicurezza interiore. Ciò che è là fuori e ciò che è dentro di me, tutto questo, ogni cosa, risultato di forze inesplicabili. Un caos il cui ordine è al di là di ogni comprensione.(…)

Non devo frugarmi nella tasca del panciotto per trovare l’anima mia; essa è sempre lì, che mi pulsa contro le costole, s’enfia, gonfia di canto. (…)

Quando ogni cosa è vissuta fino in fondo non c’è morte né rimpianto, e neppure c’è una falsa primavera; ogni momento spalanca un orizzonte più grande, più vasto, dal quale non c’è scampo se non vivendo.

I sognatori sognano dal collo in su, coi corpi strettamente avvinti alla sedia elettrica.”

Henry Miller – Primavera nera

 

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