di Fabio Migneco
Buona commedia di rapina ai tempi della crisi, il film scorre rapido e ben fatto e ha il merito di riportare un Eddie Murphy in gran spolvero a un ruolo che gli ridà quella street credibilità annacquata in tanti anni di commedie formato famiglia.
Peccato per il doppiaggio: posto che per godere a pieno della sua performance bisognerebbe vederlo in originale, allora sarebbe stato più naturale che ci fosse come sempre finora la voce di Tonino Accolla, più che altro per continuità e tradizione (e senza nulla togliere al bravo Sandro Acerbo).
Lo script non è affatto male e serve bene un parco attori di tutto rispetto, col ripescaggio di un Broderick imbolsito ma sempre efficace, la Sidibe di Precious che dimostra di padroneggiare anche il registro della commedia, il veterano Alan Alda, la sexy e tosta Tea Leoni, Casey Affleck ormai da tempo non più solo fratello minore di Ben, tutti capitanati da Stiller che ritrova lo smalto delle sue prove migliori. Le rapine al cinema sono quasi sempre spettacolari e questa non è da meno, in un riuscito mix con le varie gag e i capovolgimenti del copione. Certo in mani più esperte sarebbe venuto fuori un gioellino, come certe pellicole americane anni ’80, ma anche con la cura Ratner (più furbo e businessman che vero talento, ma comunque capace di dare al pubblico quello che vuole, dai Rush Hour a Red Dragon) fa la sua figura, e senza rivoluzionare nulla o improvvisarsi più di quello che è riesce, oltre a far ridere, anche ad inserirsi nel contesto sociale che vuole rappresentare, riuscendoci in quello che è un cortocircuito che ad altre commedie manca.
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