di Francesco Giovannelli
(©tutti i diritti riservati)
Ha gli occhi attenti a quel pensiero che non dici
e lo sguardo dolce, e triste, di chi sa perdonare.
Le note nelle mani, l’amore in seno,
da regalare al battito di chi sa riconoscerla.
È accesa ai toni di un milione di scintille,
baleni di un tempo eterno,
e che fatica seguirne le tracce…
Appesa e lieve ai fremiti dei cuori,
madre naturalmente, vita,
naturalmente abbraccio.
Abita il profumo intenso dell’arcobaleno,
sopra il canto e il respiro della terra
e si specchia nei sogni
di chi riesce a spingersi fin là.
Eppure anche in lei, sì,
al bagliore di tenerezza che ne staglia i tramonti
potrai intuire come un precipizio.
Se le guardi l’anima mentre si volta
e se non ti inganna il suono delle sue parole
anche tu ne scorgerai il profumo di assenza.
Se sarai tu a consolarla
lasciale il tempo di perdersi e trovarsi,
siediti con lei sull’ultima riva dell’universo,
guarda i colori rincorrersi e passare
e respira avido l’attesa di un tempo nuovo,
di una nuova promessa.
Così anche tu, alla fine,
conoscerai lo stupore
di chi riceve il sorriso dai suoi occhi.
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