di Alessandro Cantonetti da Beijing
(reportage)
“Benvenuti nel Regno delle Donne”.
Il messaggio sulla targa all’ingresso della riserva naturale che circonda il Lago Lugu era “forte e chiaro”; a dir la verità però, in quel momento non avrebbe potuto importarmene meno. Nonostante la bellezza mozzafiato del luogo, dopo più di otto ore trascorse facendo su e giù per le strade di montagna dello Yunnan settentrionale e zigzagando tra i resti di frane più o meno recenti in un affollato – e, a dirla tutta, dopo qualche ora anche piuttosto puzzolente – furgoncino guidato dall’equivalente Mosuo del Jack Burton di “Grosso guaio a Chinatown” (equivalente nel modo di guidare, non certo fisicamente), le uniche cose che desideravo e a cui riuscivo a pensare erano solo una doccia, un letto e un pò di riposo.
Perché poi un “Regno delle Donne”? Come ho avuto modo di scoprire più tardi, si tratta soltanto di uno slogan pubblicitario mirato a catturare l’attenzione di visitatori e turisti, sia reali che potenziali.
Marketing turistico nel bel mezzo dei massicci montuosi dello Yunnan del nord? Forse, ma non senza una punta di verità.
Posto esattamente al confine tra Yunnan e Sichuan, ad una altezza di circa 2700 metri sul livello del mare, il Lago Lugu é la patria di diversi gruppi etnici, ma é anche, e soprattutto, la “madre” del popolo Mosuo.
Benché siano ufficialmente considerati come un sottogruppo dell’etnia Naxi, i Mosuo vedono invece se stessi come un popolo a parte, con una propria ben distinta identità culturale.
Privi di un linguaggio scritto, la loro storia ha potuto essere trasmessa solo in forma orale; questo é il motivo per cui le loro origini non sono molto chiare e, nella maggior parte dei casi, ciò che se ne sa non é altro che un plausibile collage di ipotesi e teorie. Eppure una cosa é certa: la loro struttura familiare tradizionale é molto antica e non meno peculiare. I Mosuo sono generalmente considerati come uno degli ultimi esempi ancora esistenti sul pianeta di società matrilineare; praticamente un fossile nella storia delle relazioni matrimoniali della razza umana.
Il matrimonio come lo intendiamo noi é virtualmente sconosciuto da queste parti. Qui sono le donne i “capifamiglia”, tutte le proprietà vengono trasmesse alla discendenza in linea femminile, e sono sempre le donne che decidono delle principali questioni economiche e d’affari.
Non é difficile capire perché, a prima vista, questo luogo possa sembrare la perfetta incarnazione di un “paradiso femminista” (benché siano ancora gli uomini a detenere il potere politico).
I Mosuo vivono in grandi famiglie allargate, con diverse generazioni che coabitano sotto lo stesso tetto; tutte le attività si svolgono in spazi comuni e non esistono camere private. Nessuno dei membri della famiglia ha camere da letto proprie, eccezion fatta per le donne che hanno raggiunto l’eta’ per poter ricevere i propri compagni nell’ambito dei “Matrimoni Camminanti”.
Durante il giorno, uomini e donne vivono con le loro rispettive famiglie, affrontando le normali incombenze della vita quotidiana. É solo quando scende la sera che, ammantate nell’oscurità, fresche simpatie sbocciate quello stesso giorno possono finalmente svilupparsi, e relazioni di lungo periodo riprendere liberamente il loro corso; gli uomini possono raggiungere la dimora familiare della loro compagna per trascorrere insieme la notte. Da qui la definizione “Matrimoni Camminanti”.
É così che, con il favore della notte, gli uomini dell’etnia Mosuo si mettono in cammino verso il “palazzo floreale” (il nome tradizionalmente riservato alle camere private delle donne della famiglia), dove la loro amante li attende.
Dato che essere visti dai familiari della donna mentre si é in “visita” é considerato estremamente sconveniente, gli uomini debbono superare un ultimo ostacolo prima di poter raggiungere la loro amata: scalare il muro ed entrare dalla finestra esterna della stanza. La mattina seguente dovranno parimenti andarsene di buon’ora…. e possibilmente senza che altri membri della famiglia se ne accorgano.
Benché nella società Mosuo le donne godano di una grande libertà sessuale, e abbiano la possibilità di cambiare compagno ogni volta che lo desiderino, raramente esse si concedono più di un amante alla volta, e la maggioranza delle relazioni sono effettivamente a lungo termine e monogame.
Gli eventuali figli vengono cresciuti dalla famiglia della donna e hanno solitamente contatti molto limitati con il loro padre biologico, a meno che quest’ultimo non manifesti pubblicamente l’intenzione di avere un ruolo attivo nell’educazione dei piccolo; anche in questo caso però il bimbo verrà comunque considerato parte della famiglia della madre, e ne prenderà il cognome.
In tutta la sua diversità e peculiarità, la struttura sociale dei Mosuo é molto stabile, e beneficia di alcuni vantaggi: inesistenza del divorzio, nessuna preferenza per un sesso o per l’altro nei nascituri (né l’uomo né la donna abbandonano mai la famiglia d’origine); anche se un genitore muore, c’é sempre una famiglia estesa di zii e zie che possono collettivamente prendersi cura dei bambini.
“Tutto considerato, é un buon modo di vivere.”
ci ha detto l’autista che ci ha accompagnato nella visita in macchina attorno al lago un giorno.
Mentre ci stavamo avvicinando al “Mare d’erba” (una delle molte insenature presenti sulle rive del lago, così chiamata a causa di un erba commestibile che cresce nelle sue acque) ha aggiunto:
“Alcuni, specie nelle generazioni più giovani, preferisce un normale matrimonio e ciò che percepiscono come una sistema di vita più moderno; ma la maggioranza qui al Lago Lugu é ancora ben legata alla tradizione. Quel ponte di legno che vedete laggiù é stato costruito recentemente dal governo provinciale dello Yunnan per permetterci di raggiungere più agevolmente l’altra riva. É noto come “Ponte dei Matrimoni Camminanti” . Prima mi serviva un bel pò di tempo per raggiungere l’altro lato, ora é molto più semplice e veloce.”
Quando ci ha riaccompagnati a Lige, il sole stava già calando. Ci ha salutati e si e congedato da noi piuttosto velocemente, dirigendosi di nuovo verso il ponte.
La sua giornata come autista Mosuo era quasi giunta al termine; una nuova notte come tradizionale “marito camminante” stava per cominciare.
女人国 Nvren guo Regno delle donne
泸沽湖 Luguhu Lago Lugu
摩梭人 Mosuoren Mosuo
纳西族 Naxizu etnia Naxi
母系社会 Muxi shehui Società matrilineare
走婚 Zouhun Matrimonio camminante
花楼 Hualou Palazzo floreale
草海 Caohai Mare d’erba
走婚桥 Zouhunqiao Ponte dei matrimoni camminanti
云南省 Yunnan sheng Provincia dello Yunnan
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