Roberto Ceci ed i suoi Indocumentados – la paradossale documentazione delle storie “altre”

di Francesco Bordi

La predilezione per il multiculturalismo, per il pluralismo culturale, la letteratura di denuncia, l’attenzione alla letteratura d’immigrazione e l’amore per la scoperta delle cosiddette culture “altre” rappresentano una costante per noi di Culturalismi. Il patto chiaramente è che si tratti di narrazioni sempre di alto livello e che siano, nel caso dei romanzi, in grado di avvincere. A conferma di questo nostro tratto distintivo ci basta semplicemente ricordarvi i vari scritti innovativi di Ornella Rota sull’importanza dei “tanti mondi”, il profondo sorriso di Lorenzo Mazzoni sulle culture d’immigrazione a confronto nel suo ultimo racconto Babylon Fast-food e ancora la letteratura di denuncia dello stesso Mazzoni in Kinshasa Serenade-Le bestie in cui viene posto l’accento, critico, sull’effettivo compito delle missioni umanitarie in Africa.

Come si pone lo scrittore Roberto Ceci nell’ambito di questa corrente così fortemente presente nel nostro portale d’approfondimento?

(https://www.culturalismi.com/culturalismi/letterature-italiane/tra-la-paura-di-morire-il-coraggio-di-soprav-vivere-e-la-fiducia-nel-cambiamento-indocumentados.html)

Indocumentados del nostro Roberto rappresenta in un certo senso la sommatoria di tutte le linee d’attrazione portate alla luce in questa sede. La storia di Francesco Fante, entrato in contatto con la cultura e la sofferenza messicana in relazione al dramma dell’immigrazione clandestina tramite il “pericoloso” tassista delle strade newyorkesi Carlos, è esemplare in tal senso. Il romanzo del Ceci è sensibile ad una cultura differente da quella occidentale o meglio, in questo caso, è diversa dalle culture del “nord del mondo”, per usare una delle espressioni tipiche dei “comparatisti” (a questo riguardo diffidate dei comparatisti ad oltranza, consigliamo di interessarvi solamente di quelli che si confrontano con equilibrio e raziocinio). È altresì un romanzo di denuncia su un tema spesso poco considerato che spesso viene insabbiato dalle autorità statunitensi. Alcuni numeri presenti all’interno del racconto e nelle appendici potranno aiutare i lettori a riflettere su quale affare economico rappresenti la presenza dell’esercito, o delle strutture paramilitari, degli Americani lungo la linea di confine con il Messico. Indocumentados è soprattutto un romanzo molto ben scritto, avvincente, costante nell’interesse e che non risparmia qualche colpo di scena in grado di ottenere il risultato sperato.

Il pericolo dei titoli librari che hanno come oggetto le tematiche prese in esame è che spesso risultano essere degli scritti piuttosto pesanti in cui l’elemento di divulgazione prende il sopravvento e mal si colloca con l’aspetto della piacevole fruizione del testo. Ben diverso è il caso del saggio su tal tipo di letterature che, differentemente, deve rispettare una costruzione ed una progressione di elementi molto più impostata e che non ricerchi l’utilizzo di raffinate tecniche narrative. Il nostro Roberto, invece, ha realizzato un buonissimo prodotto culturale di natura narrativa che ha il merito di gettare una luce su una questione meno lontana di quello che possa sembrare e che senza dubbio spingerà la parte più sensibile dei lettori a documentarsi sul perché esiste l’immigrazione clandestina nonostante le umiliazioni le morti e le sofferenze profonde che essa da sempre comporta.

Alla luce delle riflessioni esposte lo Staff di Culturalismi.com non può che essere lieto di informare i propri lettori delle prossime presentazioni di Indocumentados presso due importanti librerie di Roma. La prima si terrà mercoledì 18 maggio alle 18:30 nella suggestiva (qui è veramente il caso di dirlo) Piazza Campo de Fiori. Al civico 44 presso la Libreria Fahrenheit Roberto presenterà il suo romanzo accompagnato da Rosanna Gattuso, giornalista caporedattrice di www.iniziativa.info e responsabile a diversi livelli di molte altre strutture in rete. Il nostro scrittore, a proposito del quale teniamo a ricordare che i suoi tre racconti brevi sono pubblicati solamente su Culturalismi.com, riproporrà le sue performances sabato 21 maggio alle 18:30 presso la Libreria Rinascita Caffé (struttura decisamente sensibile agli eventi letterari) in via Gasperina 161. In questa occasione l’autore sarà accompagnato dalla scrittrice Luana Troncanetti, l’autrice de Le mamme non mettono mai i tacchi nonché vincitrice del Premio Troisi 2009.

Vi invitiamo a partecipare agli eventi segnalati in primo luogo per comprendere l’interesse e le implicazioni di un tema effettivamente nascosto ma davvero denso di drammatica umanità, ma soprattutto vi invitiamo ad andare alle presentazioni di Indocumetados perché al di là delle numerose riflessioni intorno al titolo, quello di Roberto Ceci è davvero un buonissimo libro.

Ceci, Roberto, Indocumentados, Roma, Edizioni Progetto Cultura, 2009.

Per maggiori info sul titolo:

https://www.culturalismi.com/culturalismi/letterature-italiane/tra-la-paura-di-morire-il-coraggio-di-soprav-vivere-e-la-fiducia-nel-cambiamento-indocumentados.html

Per maggiori info sugli eventi:

Libreria Rinascita Caffé. Tel 06/7230615

http://www.reteimprese.it/info_A39338B2

Libreria Fahrenheit. Tel. 06/6875930

http://www.romaexplorer.it/divertimento/Campo_dei_fiori/Tempo_libero/fahrenheit_451.htm

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