di Alessandro Manigrasso
Vol.2: The Smiths – “Please, Please, Please Let Me Get What I Want”
La storia:
Sulla scena musicale inglese degli anni ’80 esplose a un certo punto una band che proponeva un tipo di musica nuova, concisa, vigorosa, rock e allo stesso tempo anche pop. Fu una ventata di aria fresca per una nazione in cui ormai il punk aveva superato il periodo di massima gloria e le classifiche erano dominate da gruppi synth-pop.
Guidati dalla connubio artistico del cantante Morrissey e del chitarrista Johnny Marr, gli Smiths si formarono nel 1982 in quel di Manchester. Come tanti altri gruppi, non riscossero molto successo lontano dalla madre patria durante la loro breve carriera, ma negli anni sono diventati una vera e propria cult band, tanto da essere definiti dai critici musicali come il gruppo più importante della scena indipendente inglese degli anni ’80.
Non c’è dubbio che sia la scena brit-pop degli anni ’90 sia la scena indie rock esplosa in Inghilterra alla fine degli anni ’00 guardino agli Smiths come a uno dei propri punti di riferimento.
L’obiettivo del gruppo era infatti quello di mostrare al mondo che anche la gente comune poteva arrivare al successo e che non bisognava necessariamente avere un atteggiamento larger than life per diventare rock star.
Morrissey, che proveniva dal mondo del punk, disdegnava la scena synth-pop di quegli anni, specialmente i gruppi come Duran Duran, Spandau Ballet e simili, che trovava presuntuosi e più legati alle apparenze che alla musica. Proprio per questo scelse per il suo gruppo il nome più comune possibile, “The Smiths.”
Dopo solo cinque anni di carriera e quattro album il rapporto personale tra Morrissey e Johnny Marr si deteriorò, e questioni finanziarie unite alla mancanza di una figura manageriale forte contribuirono al raggiungimento del punto di rottura.
Nel 1987 gli Smiths si sciolgono e da allora non si sono mai più riuniti, nonostante abbiano ricevuto offerte milionarie per farlo. Marr e Morrissey hanno più volte ripetuto di vedere la band come un lontano passato, e se Marr a tratti è parso più possibilista, Morrissey ha affermato che, pur essendo vegetariano, preferirebbe mangiare i propri testicoli che riunire gli Smiths.
La canzone:
Una B-side di 1’50”. Due strofe e due ritornelli. È questa la canzone forse più famosa degli Smiths, tanto da essere stata reinterpretata negli anni a seguire da tantissimi altri gruppi.
Scritta dal duo Marr/Morrissey e pubblicata nel 1984 come lato B del singolo “William, It Was Really Nothing”, “Please, Please, Please Let Me Get What I Want”ci mostra il lato più intimo e melodico degli Smiths. Le performance di tutti i membri del gruppo sono infatti così sopite e delicate, che l’elemento più di spicco risulta essere paradossalmente il mandolino di Johnny Marr che accompagna il finale della canzone.
Morrissey riesce con pochissime parole a descrivere la condizione di un brav’uomo, al quale la vita ha riservato solo delusioni e avversità tali che avrebbero potuto trasformarlo in una persona cattiva.
Pur avendo da tempo smesso di avere sogni, egli però rifiuta ancora di rassegnarsi e spera che, almeno per una volta, le cose gli vadano bene. Spera di riuscire ad ottenere quello che vuole, per la prima volta nella sua vita.
Un capolavoro musicale ed emozionale, impenetrabilmente dolorosa, “Please, Please, Please Let Me Get What I Want” diventa sempre più triste col passare degli anni.
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