Una “black” spy story che farà riflettere perché l’ntreccio stavolta odora di denuncia sociale

di Francesco Bordi

L’alternanza di feste, tradimenti e colpi di scena da un lato, dall’altro un medico inglese, la sua “avvenente” compagna, un membro dei servizi segreti ed un giornalista freelance. Apparentemente sembrerebbe che ci troviamo di fronte ad una delle più classiche e scontate storie di avventura e spionaggio che da anni hanno smesso di stuzzicare in maniera significativa il palato dei lettori, in generale, e in particolare dei lettori di settore.

Peccato che la mescolanza di tutti questi elementi avvenga in una location poco usuale come Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, ed in un periodo decisamente poco sicuro come la fase subito precedente alla scoppio della guerra civile.

Le Bestie - Kinshasa Serenade Le Bestie – Kinshasa Serenade è un romanzo dagli odori forti, dalle descrizioni evocative, ma è anche un documento veramente attuale. Sono molteplici gli elementi di denuncia che l’autore Lorenzo Mazzoni inserisce nel suo scritto. Il titolo infatti racchiude in sé  la critica a l’esistenza dei bambini-soldato, alla presenza delle Bidonvilles e al razzismo psicologico dei Paesi occidentali verso le popolazioni più povere. L’elemento più interessante nell’ambito di queste micce esplosive di pensiero è sicuramente la riflessione e la ri-considerazione dell’effettivo compito delle missioni umanitarie in Africa.

In lavori come Le Bestie il rischio di una narrazione tediosa che non sappia miscelare l’elemento di denuncia con la dignitosa fruizione dell’intreccio è sempre alto. Dietro l’angolo la possibilità di realizzare un saggio sociale mal riuscito o ancora l’eventualità di proporre un racconto piuttosto piatto con timidi accenni di denuncia goffamente inseriti. La paternità dello scrittore ferrarese tuttavia dona in questo senso una buona dose di sicurezza. Lorenzo Mazzoni è il l’autore della fortunata saga “Nero Ferrarese” (circa sette ristampe in due anni) e ha già dimostrato le sue capacità di cantastorie.

Leggendo Kinshasa Serenade si vede la polvere che sale dalle strade al passaggio delle vecchie macchine scassate, si osservano i tanti colori dei vestiti tipici e delle vegetazione africana, si sentono gli odori di quei cibi, abbondanti nei quartieri ricchi come Gombe e più scarseggianti nelle Bidonvilles.

In sostanza Le Bestie – Kinshasa Serenade, l’ultimo titolo uscito in questi giorni per Momentum Edizioni, conterrà le corde per riflettere e far divagare. L’intento è reale, talmete reale che dal 18 febbraio l’autore darà inizio, partendo da Milano, ad una sorta di tour promozionale su scala nazionale volto a promuovere il suo libro e al contempo a sensibilizzare o semplicemente informare il pubblico circa l’esistenza di un dramma che potremmo definire… Come? Moderatamente ignorato? Ad accompagnare Lorenzo Mazzoni ci sarà l’ “insostituibile” Andrea Amaducci che proporrà quadri sul tema africano che andranno a loro volta a complementarsi con la parte letteraria dell’operazione.

Il titolo è dedicato “Ai Rifugiati”, «a quei milioni di esseri umani, vere vittime di un conflitto voluto dai potenti della terra per depredare di tutte le sue ricchezze una terra rigogliosa e atavica» (dal comunicato stampa).

Mazzoni Lorenzo, Le Bestie – Kinshasa Serenade, Milano, Momentum Edizioni, 2011.

Per maggiori info:

http://www.momentumedizioni.it/ebook_libri_noir_hard_boiled_editore_milano/catalogo_libri_noir_hard_boiled.php

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