“The Girl on the Baggage Truck” è un racconto breve, fin qui tutto chiaro.
“La ragazza nel portabagagli”, nella sua traduzione nell’italico verbo, è ancora e per l’esattezza, il primo atto di una trilogia di short stories dal titolo “Prediche e acqua minerale” firmati dal burbero ed ostile John O’Hara, anche questo è documentato, incluso il carattere difficile dell’autore.
Lo scritto in questione è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 1960, ma le vicende a cui fa riferimento sono ambientate nel periodo degli speakeasy, ossia i locali che somministravano clandestinamente alcolici nel periodo del proibizionismo, grossomodo tra gli anni ’20 ed i primissimi anni ’30.
Ma al di là delle coordinate di riferimneto che cos’è veramente questo grazioso libro color bordò pubblicato dai ragazzi di Racconti Edizioni?
La Ragazza nel portabagagli è un’acuto insieme di pretesti narrativi per raccontare null’atro che l’ambizosa ed a tratti invidiabile visione esistenziale del suo autore. Leggendo infatti la vicenda che vede come protagonisti l’attrice Chottie Sears, ormai sul viale del tramonto, ed il reporter dall’ampio raggio d’azione (anche se non sempre autorizzato) Jim Malloy, il lettore più smaliziato comprende molto presto la verità. Troppi e troppo intensi i velenosi riferimenti alle differenze sociali delle persone che l’abile penna incontra a Manhattan. Notevoli i sarcastici richiami alla meritrocazia nel passare in rassegna gli attori e i produttori cinematografici, così come i politici e gli imprenditori. Alla medesima maniera non è assolutamente casuale la scelta della narrazione in prima persona nell’approcciare quell’affascinante ragazza, scenicamente seduta su di un carrello portabagagli in stazione, assieme a tutto il mondo a lei connesso. Malloy è la trasposizione letteraria di O’Hara stesso e l‘ottimo contributo di Stefano Friani inserito subito dopo il racconto ne è la conferma.
Il racconto è denso di rivalsa, interesse e complicità nei confronti di un mondo di cui l’autore-personaggio fa già parte ma non basta, perché O’Hara-Malloy vorrebbe esserne il protagonista assoluto. Vuole benessere, vuole riconoscimenti, vuole essere considerato per ciò che lui sa di essere: una star della scrittura e del sistema sociale che conta. Il rabbioso nervosismo che deriva dal non sentirsi appagato esce nitidamente dalle pagine della Ragazza nel portabagagli, ma questo non può che essere un vantaggio per noi lettori. Chi incontra le vicende dell’esuberante reporter di Gibbsville (che si suddivideranno in tre volumi anche nell’edizione italiana) rimane incuriosito da quel mondo fatto di tanti cocktails più o meno legali, di donne arriviste e uomini alla ribalta, di compromessi di facciata e di tristi accordi, ma soprattutto di persone dal successo immeritato e di validi uomini nell’ombra che si trovano, loro malgrado, a garantire quel successo.
Dunque?
Dunque il titolo del racconto fa riferimento ad una ragazza, ma si tratta di una scusa per parlare di un reporter che la affianca e quindi di sé. L’ambientazione è il dolce-amaro mondo degli anni ’30 statunitensi, ma è un pretesto per raccontare di chi potrebbe monopolizzarlo a testa alta. L’intera trilogia si chiama “Prediche e acqua minerale” e fa riferimento ad un’espressione presente nel Don Giovanni di Byron che indica il brusco risveglio volto a depurare i bagordi del giorno precedente. Quale spunto migliore per paralare dei frequenti bruschi risvegli di un uomo che non ha mai vinto il Nobel per la letteratura che sentiva suo di dirito, che non è mai riuscito ad entrare in università di prestigio come Yale fornendo così ai suioi detrattori ulteriori motivi per schernirlo, che non è mai stato davvero accettato da quel mondo che più o meno segretamente ammiriva quando, forse, nella realtà sarebbe stata sufficiente solo un po’ più di pazienza, forse…
E forse, come dice Miss Mary Day ad un party, “Non dovrei bere la domenica”, ma in fondo non è solamente una scusa per poter “vomitare” tutta quanta la verità?
John O’Hara
“La Ragazza nel portabagagli” – Prediche e acqua minerale –
Roma, Racconti Edizioni, 2019.
Titolo originale: “The Girl on the Baggage Truck”
Foto di Francesco Bordi ©
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