Eternal sunshine of the spotless mind: spettacolari tracce di memoria

di Giulia Dessena

Tracce di memoria. Tracce di speranza. Tracce delle imperfezioni. Tracce di Luce. Tracce di esperienze. Tracce di crescita. Tracce di vita, quella che conta. Sempre .

“-Aspetta!

-Che c’è?

-Non lo so!

-Che cosa vuoi?

-Aspetta! Aspetta! Voglio soltanto che aspetti ..un po’.”

(immagine da www.opifice.it)Probabilmente affascina e in parte spaventa l’idea di dimenticare ed essere dimenticati, di modificare il passato, di rendere eterna una bella emozione ed eliminare un errore. Michel  Gondry si conferma con questo film un’ artista, confezionando insieme a Charlie Kaufman, una sceneggiatura perfetta  ricca di dialoghi toccanti e nello stesso modo ironici e mai pesanti. Peccato solo per la traduzione del titolo italiano, come ampliamento sottolineato dai vari colleghi di settore -bellissimo quello originale-.

“Eternal sunshine of the spotless mind” è un viaggio nei meandri della mente di una ragazza, in balia dei suoi ricordi e del tentativo di cancellarli dalla sua mente. Sì, cancellarli letteralmente grazie all’aiuto di un’azienda specializzata nella rimozione dei ricordi. È così che Clementine (Kate Winslet) decide di cancellare il ricordo di Joel (Jim Carrey). Questi, appresa la notizia, sceglie di fare lo stesso per vendicarsi  e ferirla, rimuovendo Clementaine dalla sua vita. Joel però cambia idea durante il procedimento.

“Se mi lasci ti cancello” è una pellicola concreta e di impatto (nel 2005 vinse l’Oscar per la sceneggiatura) che si interroga sul significato e sulla necessità di rimanere, di non essere cancellati e di non essere messi da parte. Jim Carrey incarna alla perfezione tutti questi stati d’animo, fotografando con i suoi modi di essere le incertezze ed i limiti del suo personaggio e la sua identità in balia di un ricordo da sotterrare. Clementine, cruda nella sua esuberanza e nei suoi difetti, è l’antitesi dell’indifferenza (apparente) di Joel, vulcanica nell’affrontare la vita e le relazioni nei loro punti estremi.

Quella di “Eternal sunshine” è una sensazione che spiazza: sembra di ricevere una bastonata e al tempo stesso di respirare ossigeno puro, che fa bene.   Ogni attore riveste un ruolo di fondamentale importanza in cui le ombre sono quasi  importanti  come le luci. Il film stupisce per l’originalità e la capacità di coinvolgere, di trascinare lo spettatore in ogni personaggio spostando continuamente la prospettiva degli eventi, proiettata magistralmente nei comportamenti di ogni singolo protagonista. Tutti gli interpreti si legano inconsapevolmente rendendo la pellicola un quadro da guardare con occhi sempre diversi, con la consapevolezza di dover fare sempre i conti con i propri stati d’animo e le proprie esperienze.

I due protagonisti regalano sorrisi, tenerezze ma anche amarezza, rabbia e malinconia. A Jim Carrey la figura di Joel sta addosso come un guanto e Kate Winslet è ancora più brava nel rivestire i panni della caotica Clementaine. Ma le loro interpretazione non possono essere descritte solo con le parole, vanno  guardate – vanno vissute.

il risultato di tutto ciò è artisticamente mirabile.  “Se mi lasci ti cancello” è una perla rara, di quelle che di pari livello ne nasce una ogni dieci anni.

“Joel! E se tu rimanessi questa volta? Se ne sono andati via tutti. Non c’è più nessun ricordo. Almeno torna indietro e inventati un addio. Facciamo finta che ci sia stato. . .”

Dissolvenza. A volte basta una dissolvenza.

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