di Massimiliano Franchi
Era da abbastanza tempo che ero rimasto fermo, recensionisticamente parlando, sia per numerosi impegni personali, sia perché di novità che colpissero i miei timpani e di conseguenza la mia tastiera non se ne sentivano poi così tante e soddisfacenti.
Ma a inizio giugno è uscito il nuovo lavoro dei Queens of the Stone Age, dopo ben sei anni dall’ultimo, durante i quali Josh Homme, cantante-chitarrista e fondatore della band, si è dedicato a suonare nel progetto Them Crooked Vultures insieme all’amico Dave Grohl alla batteria (Nirvana e Foo Fighters) e a niente meno che John Paul Jones al basso (mi rifiuto di citare la sua band… se non sapete chi è strappatevi le orecchie perché non siete degni di ascoltare musica!), collaborare qui e lì con vari altri artisti ed amici e sfornare anche due figli con la moglie Brody Dalle (Distillers e Spinnerette).
La band dunque torna con …Like Clockwork ed è subito folgorazione!
La possenza ipnotica di Keep You Eyes Peeled riscalda le orecchie per cedere il posto ai ritmi ballabili e le melodie da country rock alternativo di I Sat By The Ocean e crollare in un mare di malinconia con la minimalista The Vampire of Time and Memory. La marcia agrodolce di If I Had a Tail ci fa lentamente tornare in superficie, preludio al primo singolo dell’album, My God is The Sun, maestosa ed epica con la batteria a dominare sui potenti riff di chitarra. La dicotomia di Kalopsia, divisa a metà tra la dolcezza della strofa e la rabbia dei ritornelli, precede il mid-tempo blueseggiante di Fairweather Friends e la sensuale Smooth Sailing, prima del crescendo emozionale di I Appear Missing e della conclusiva Like Clockwork aperta da voce in falsetto e pianoforte per poi da metà salire in un viscerale finale full band.
Josh Homme, dopo l’appena sufficiente Lullabies to Paralyze e il mezzo passo falso di Era Vulgaris, torna a sfornare un intero album di grandi pezzi, vuoi per gli anni di riflessione e le varie esperienze musicali e di vita, vuoi per il ritorno alla collaborazione con alcuni grandi amici: Dave Grohl suona quasi tutte le tracce di batteria, mentre il vecchio compare bassista Nick Olivieri silurato dallo stesso Homme anni fa torna ma solamente a fare controcanti in un paio di pezzi, cosa che fanno anche Trent Reznor (Nine Inch Nails), Alex Turner (Arctic Monkeys), Jake Shears (Scissor Sisters), Mark Lanegan (Screaming Trees, Gutter Twins, Mad Season…), Brody “Mrs Homme” Dalle e perfino Elton John.
Sta di fatto che era da più di 10 anni che la band non sfornava un disco che definirei ad un passo dalla perfezione, dimostrando che la vena e il talento artistico del suo leader non è morta ma si era solamente assopita. E lunga vita alle Regine dunque…
info sulla band: http://www.mygodisthesun.com
video di My God is the Sun: https://www.youtube.com/watch?v=iFca32_7YUU
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