Uno, nessuno, centomila Cristina Zinni. 2012 © tutti i diritti riservati
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“Uno, nessuno, centomila”
“L’uomo piglia a materia anche se stesso, e si costruisce, sissignori, come una casa. Voi credete di conoscervi se non vi costruite in qualche modo?E ch’io possa conoscervi se non vi costruisco a modo mio?E voi me, se non mi costruite a modo vostro?Possiamo conoscere soltanto quello a cui riusciamo a dar forma. Ma che conoscenza può essere?E’ forse questa forma la cosa stessa?Sì, tanto per me, quanto per voi.;ma non così per me come per voi: tanto vero che io non mi riconosco nella forma che mi date voi, né voi in quella che vi do io; e la stessa cosa non è uguale per tutti e anche per ciascuno di noi può di continuo cangiare, e difatti cangia di continuo. Eppure, non c’è altra realtà fuori di questa, se non cioè nella forma momentanea che riusciamo a dare a noi stessi, agli altri, alle cose. La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto”
Luigi Pirandello – Uno, nessuno, centomila
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