Aria. Cristina Zinni. 2012 © tutti i diritti riservati
http://www.flickr.com/photos/vistidallaltosiamotuttiuguali/
“Aria”
“Ogni giorno io sbigottisco dieci volte, come ho potuto allontanarmi così da me stesso. Così alienato e derubato ritorno anche dal lavoro, silenzioso e in profonda meditazione cammino per le vie, oltrepasso i tram e le auto e i passanti nella nube dei libri che ho trovato quel giorno e che porto a casa nella borsa, passo sognante col verde senza neppure accorgermene, non urto contro i lampioni né contro i passanti, soltanto cammino e puzzo di birra e di sporcizia, ma sorrido, perché in borsa porto libri dai quali mi aspetto che a sera da loro apprenderò su me stesso qualche cosa che ancora non so. Così cammino per le vie rumorose, mai col rosso, so camminare in una subconscia incoscienza e nel dormiveglia, in uno stato di ispirazione subliminale, ogni pacco che ho pressato quel giorno echeggia in me quieto e silenzioso, e io ho la sensazione tattile di essere anch’io un pacco pressato di libri, che anche dentro di me c’è la piccola fiammella di controllo di uno scaldabagno, quel piccolo fuocherello di controllo di un frigorifero a gas, una piccola lucina eterna alla quale quotidianamente aggiungo l’olio dei pensieri che ho letto sul lavoro e contro la mia volontà dai libri che ora mi porto a casa nella borsa. (…)
Quando gli occhi mi capitano su un libro come si deve, quando rimuovo le parole stampate, del testo anche qui non restano che pensieri immateriali, i quali svolazzano per l’aria, poggiano sull’aria, dall’aria sono nutriti e nell’aria ritornano, perché tutto in fin dei conti è aria…».”
Bohumil Hrabal – Una solitudine troppo rumorosa
Leave a Reply
Your email address will not be published. Required fields are marked (required)